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Ucraina, Putin: "Russia ingannata, valutiamo ritiro dall'accordo sul grano"

Teleborsa  |
14/06/2023 07:32

(Teleborsa) - La Russia "è stata ingannata" e sta pensando di ritirarsi dall'accordo per l'esportazione del grano ucraino dai porti sul Mar Nero. Alla base della decisione la mancata attuazione di parti dell'intesa che riguardano le esportazioni russe e l'utilizzo, da parte delle forze di Kiev, dei corridoi marittimi per lanciare attacchi con droni alla flotta russa. È quanto ha annunciato oggi il presidente russo Vladimir Putin nell'incontro televisivo con i corrispondenti di guerra russi. "Stiamo valutando di ritirarci da questo accordo sul grano – ha detto il leader russo – molte condizioni che dovevano essere applicate non sono state rispettate". Putin ha aggiunto che discuterà dell'intesa nell'incontro in programma con i leader africani il 17 giugno a San Pietroburgo, e che la Russia è pronta a garantire forniture di grano ai Paesi più poveri "gratuitamente".


Ampliando lo sguardo Putin ha fatto sapere che gli obiettivi dell'operazione militare in Ucraina "rimangono in generale sempre gli stessi", anche se "vengono adattati alla situazione corrente". La controffensiva ucraina continua su larga scala e utilizza riserve strategiche, ma finora non ha avuto successo in alcuno dei settori. Vladimir Putin sostiene che le perdite delle forze ucraine nella controffensiva "si avvicinano ad essere catastrofiche". Secondo il presidente russo, le truppe ucraine avrebbero perso oltre 160 carri armati e quelle del Cremlino 54. Putin sostiene che le perdite tra i militari russi siano dieci volte meno che tra quelli ucraini. Il presidente ha inoltre affermato che "mercenari polacchi" prendono parte agli attacchi contro le regioni russe ma subiscono "forti perdite".

Se continueranno gli attacchi al territorio russo dall'Ucraina Mosca – ha detto Putin – dovrà prendere in considerazione la creazione di una "zona sanitaria", ovvero una zona di sicurezza in Ucraina, "in modo che non possano raggiungerci". Putin ha aggiunto di non vedere al momento la necessità di introdurre la legge marziale nel Paese. Il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, sostiene che la dichiarazione d Putin sulla possibile creazione di una "zona di sicurezza" in Ucraina significhi in realtà che l'intenzione dei russi è quella di distruggere tutto ciò che è stato occupato finora. "La dichiarazione di Putin oggi è stata piuttosto eloquente. Ha detto che vogliono creare una zona di sicurezza in Ucraina. Questo significa che distruggeranno tutto ciò che hanno occupato in Ucraina, compresa la centrale idroelettrica di Kakhovka" ha dichiarato Podolyak. Per il consigliere di Volodymyr Zelensky, i russi "vogliono fuggire dal nostro territorio dopo aver perso la guerra, ma vogliono distruggere il più possibile tutto ciò che si trova nel territorio occupato, compresa la Crimea".

Il conflitto in Ucraina, per Putin, ha mostrato che nelle forze armate russe c'erano "generali da parquet", cioè da ricevimento, ma non adatti alla guerra mentre altri ufficiali più efficienti hanno cominciato a "emergere dall'ombra e vanno promossi". Il conflitto in Ucraina ha mostrato, inoltre, – ha detto il presidente russo – che alla Russia mancano vari tipi di armamenti, in particolare "munizioni ad alta precisione, droni e così via". "Li abbiamo, – ha precisato Putin – ma non a sufficienza". Il presidente ha tuttavia aggiunto che nell'ultimo anno Mosca ha aumentato di 2,7 volte la produzione delle principali armi e di dieci volte quelle più richieste. Anche la Russia dispone di proiettili all'uranio impoverito, e si riserva il diritto di usarli in Ucraina se saranno usati dalle forze di Kiev, ha detto il presidente Vladimir Putin commentando le notizie sulle forniture di queste munizioni all'Ucraina da parte della Gran Bretagna e degli Usa.

Putin ha dichiarato che la Russia prima cercava di essere per i Paesi occidentali "una di loro" ed era pronta anche a entrare nella Nato. "Abbiamo offerto tutto. Pensavamo di essere dei loro, 'borghesi', volevamo essere in questa famiglia di cosiddetti popoli civili. Anche nella Nato ho gettato i miei ami: su, esaminateci. Ma non ci hanno presi in considerazione, non ci hanno neanche guardati", ha dichiarato Putin.

Le prossime mosse delle forze russe in Ucraina, cioè se si limiteranno a difendersi o cercheranno di conquistare nuovi territori, dipenderanno – ha detto il presidente russo – da come andrà "la cosiddetta controffensiva" di Kiev. L'esito della controffensiva è "la questione chiave", ha aggiunto Putin.

La Russia "non ha mai rifiutato colloqui che potessero portare alla pace in Ucraina" ma – ha concluso Putin – se l'Occidente vuole veramente una soluzione pacifica del conflitto "dovrebbero essere fermate le forniture di armi" a Kiev.


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