(Teleborsa) – “I tassi di interesse stanno facendo quello che dovrebbero fare, ovvero abbassare l’inflazione. La politica monetaria opera inasprendo le condizioni di finanziamento: tassi di interesse più elevati influiscono sui livelli di attività economica. E quando l’attività economica viene frenata, l’inflazione rallenta. Una volta che vedremo che l’inflazione sta chiaramente convergendo in modo stabile verso il nostro obiettivo del 2%, la politica monetaria potrebbe iniziare ad allentarsi. Ma è ancora troppo presto perché ciò accada”. Lo ha affermato Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), in un’intervista con il giornale spagnolo 20 Minutos.
A una domanda su quando potremmo aspettarci di vedere i primi tagli dei tassi di interesse, ha risposto: “Se mantenuti per un periodo di tempo sufficientemente lungo, gli attuali tassi di interesse contribuiranno a ridurre l’inflazione al 2%. Dipendiamo dai dati. I dati sono stati favorevoli ma non ancora sufficienti per modificare la nostra politica monetaria. È quindi troppo presto per parlare di un taglio dei tassi di interesse“.
In merito alle prospettive della crescita, de Guindos ha ricordato che “la BCE non si aspetta una recessione tecnica, definita come due trimestri consecutivi di crescita negativa. Ma al di là del verificarsi o meno di una recessione, la questione principale è che l’economia europea ha un problema di crescita strutturale. Sia le nostre proiezioni che quelle della Commissione Europea vedono una crescita molto moderata, intorno all’1% fino al 2026. Questi livelli di crescita potenziale sono bassi perché la produttività sta migliorando a malapena“.
In merito all’accordo sulle regole fiscali raggiunto nell’Unione Europea, il vicepresidente della BCE ha detto che “i mercati sono calmi e i tassi di interesse sul debito sovrano sono addirittura scesi. Ma questo può cambiare in tempi relativamente brevi in un contesto di bassa crescita, politica monetaria restrittiva e rischi geopolitici. Ecco perché è molto importante disporre di un quadro chiaro di regole fiscali comuni. Accogliamo con favore il fatto che ci sia un accordo perché ciò riduce l’incertezza nei mercati”.
BCE, de Guindos: troppo presto per parlare di taglio dei tassi di interesse
