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M&A in Italia, nel 2023 quasi 60 miliardi di euro per oltre 1200 operazioni

M&A in Italia, nel 2023 quasi 60 miliardi di euro per oltre 1200 operazioni
(Teleborsa) – Nel 2023 sono state chiuse circa 1.210 operazioni di M&A in Italia, sostanzialmente in linea con l’anno scorso, con target in Italia per un controvalore pari a circa 58,6 miliardi di euro, un dato quest’ultimo che risulta in calo del -37% rispetto a quanto investito nel 2022. È quanto emerge dal report sui trend di investimento in Italia “EY M&A Barometer – Review 2023 e Preview 2024” realizzato annualmente da EY.

“In termini di numero di operazioni, l’anno ha mantenuto un buon andamento, con tutti i trimestri caratterizzati da un’elevata attività, segnale di elevato dinamismo da parte di aziende, fondi e investitori – commenta Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia – Contesto macroeconomico incerto, scenario geopolitico instabile, tensioni commerciali e crescita dei tassi di interesse sono i principali elementi che hanno avuto un impatto rilevante sul mercato, portando a scelte di investimenti più prudenti e una dimensione media dei deal più contenuta“.

“A questo proposito, l’incidenza dei megadeals, che hanno totalizzato investimenti di oltre 35,8 miliardo di euro nel 2023, è stata lievemente inferiore rispetto al 2022, passando da 15 a 11 operazioni, e anche il mid market ha subito un rallentamento, con un totale investito pari a circa 20 miliardi, in calo del 46% rispetto al 2022 – aggiunge l’esperto – Si conferma, invece, il ruolo fondamentale dei fondi di Private Equity e infrastrutturali, con 488 operazioni concluse e circa il 40% delle operazioni di investimento li ha visti coinvolti, in crescita rispetto al 2022″.

L’analisi settoriale

A livello settoriale, i comparti Industrials & Chemicals (28%), Energy & Utilities (10%), Business services (10%) e Life sciences (7%) rappresentano i settori di riferimento del mercato per incidenza del numero di operazioni. Registrano invece un lieve calo rispetto all’anno precedente – seppure in crescita in termini assoluti – i settori beni di consumo (13%), Technology (13%), infrastrutture e costruzioni (6%).

Per quanto riguarda il valore, il settore Telecom, e in particolare i relativi asset infrastrutturali, attraggono quote significative di investimenti mentre il settore manufatturiero e quello dei Financial services, in termini di rilevanza dei volumi di investimento nel 2023 e in linea anche con la loro incidenza per numero di transazioni, confermano l’interesse da parte degli investitori.

Il ruolo del private equity

I fondi di Private Equity hanno continuato a essere molto attivi sul mercato italiano, confermando il loro ruolo di rilevanza nel consolidamento e nello sviluppo delle aziende italiane, tanto che i fondi mantengono circa il 40% di incidenza sulle operazioni annunciate in Italia nel 2023. Nel corso dall’anno scorso, infatti, hanno completato 488 operazioni di buy-out su target italiane per un controvalore di 38,5 miliardi di euro (rispetto a 504 operazioni nel 2022 per 65,4 miliardi). Gli operatori hanno mostrato interesse in crescita in relazione al settore industriale, Energy & Utilities e Business services.

Gli investimenti italiani all’estero

Nel 2023 le operazioni di M&A annunciate da parte di aziende italiane su target estere sono state 261, in linea con il periodo precedente, ovvero 264 operazioni. Tuttavia, il valore aggregato di queste acquisizioni, dove divulgato, risulta cresciuto del 21% anche per effetto di alcuni megadeal con valore di acquisizione superiore a 1 miliardo di euro nei settori energia, servizi finanziari e farmaceutico.

Questo trend dimostra – secondo EY – come per le imprese del paese la leva transazionale rappresenti un elemento determinante per la ridefinizione dei mercati target in cui operare e per la riorganizzazione dell’approvvigionamento di materie prime e prodotti. Spagna (38 operazioni), Stati Uniti (35), Germania (24), Francia (20) e Regno Unito (19) sono i primi cinque paesi per numero di operazioni M&A da parte di aziende italiane.

L’outlook 2024

Secondo Daviddi, “l’attesa di una riduzione del costo del denaro nella seconda parte del 2024 determinerà una fase attendista nei primi due trimestri dell’anno, anche se la pipeline di operazioni sul mercato o in procinto di essere collocate è solida e articolata generalmente in tutti i settori. Si conferma una certa polarizzazione dell’interesse dei fondi, attesi per il 2024 a confermare il loro ruolo di guida sul mercato, soprattutto nei settori Advanced Manufacturing, Pharma, Consumer, Energy e Infrastructure. Cresce, inoltre, l’interesse verso settori legati allo sviluppo professionale in ambito education, formazione e selezione di personale”.