Ristorazione, spesa in recupero ma ancora sotto livelli pre-pandemia
(Teleborsa) - Il 2023 si apre con grandi speranze per la ristorazione: la spesa delle famiglie nel 2022 ha recuperato a 82 miliardi di euro, anche se resta del 4% al di sotto dei livelli pre-pandemia. Un trend dettato dalla ripresa del turismo internazionale, cui corrisponde anche un recupero del valore aggiunto a 43 miliardi di euro (+18% rispetto all'anno precedente).
E il quadro che emerge dal Rapporto Annuale Ristorazione di FIPE-Confcommercio, presentato oggi a Roma, che dipinge lo stato di salute del settore e le sfide che lo attendono. L'evento è stato anche l'occasione per lanciare la Giornata della Ristorazione italiana, promossa da FIPE-Confcommercio, che si svolgerà il prossimo 28 aprile in tutta Italia.
Il 2022 è stato l'anno della "normalizzazione" per il settore della ristorazione, una fase in cui alcuni trend accelerati dalla pandemia si sono consolidati e hanno influito sulle modalità di consumo dei clienti: le colazioni e i pranzi fuori casa sono in affanno, ad esempio, lasciando il campo alle uscite serali per aperitivi e cene. Per un ristorante su tre e per il 38% dei bar la performance economica è comunque migliorata.
A fine 2022 il settore contava 336mila imprese, di queste 9.526 sono neonate cioè hanno avviato l'attività nel corso dell'anno, mentre sono quasi 20.139 quelle che hanno abbassato le saracinesche in corso d'anno, con un saldo negativo di oltre 10.600 unità. Fra le cause che hanno spinto le chiusure i costi delle materie prime e dell'energia (+200%), che hanno fortemente eroso i margini operativi, anche perché si rileva anche una certa difficoltà delle imprese nel gestire la fase di aggiustamento dei listini. Il 28,2% delle imprese (22,2% intera economia) è gestito da donne e il 12,3% (8,7% intera economia) da giovani under 35, mentre gli imprenditori stranieri che oggi gestiscono un ristorante o un bar sono oltre 50mila.
Sul fronte occupazione, si registra un ritorno ai livelli pre-pandemia. Nello specifico, le oltre 165mila aziende con almeno un dipendente hanno impiegato una media di oltre 987mila lavoratori, solo 3.700 in meno del 2019, ma vi sono margini di miglioramento sul fronte contratti e assunzioni di donne e giovani.
Lo scenario per il 2023 rimane cautamente positivo. Gli analisti di FIPE-Confcommercio, infatti, stimano una crescita del comparto compresa tra il 5 e il 10%, confermata anche dal sentiment degli addetti ai lavori: il 70% dei ristoranti pensa di mantenere gli obiettivi conseguiti nel 2022, con 1 ristoratore su 4 che ritiene addirittura di superarli. C'è in pratica un clima positivo sulle prospettive del settore. Nove imprenditori su dieci sono fiduciosi sul futuro, sebbene riconoscano che sia necessario far fronte ai cambiamenti imposti dall'emergenza pandemica.