(Teleborsa) – Prysmian “non farà acquisizioni ad ampio spettro, ma di tipo bolt-on, e le problematiche legate all’antitrust potrebbero sorgere nei singoli segmenti o nelle singole geografie”. Lo ha spiegato Massimo Battaini, CEO-designate, nel media briefing che ha seguito la presentazione dei target finanziari e non finanziari al 2027.
“L’M&A che seguiamo è nel Telecom, dove vogliamo migliorarci come solution provider sul fronte della connettività, perché poi nei data center serve un po’ il pacchetto completo – ha affermato – Qui sicuramente vediamo uno spazio di bolt-on, che può essere in Europa e in America, forse più nella seconda per le caratteristiche del mercato”.
L’M&A non sarà nell’area Renewable Transmission, “perché abbiamo già una posizione di leader”, mentre “potremmo farlo nelle aree “Power Grid ed Electrification, anche se è difficile trovare un’acquisizione che non ci ponga un rischio di antitrust”.
“Nell’Electrification il Nord America è fortemente attrattivo e forse lo spazio migliore, ma non posso negare che guardiamo anche l’Europa – ha aggiunto – In ogni caso, l’M&A si fa in due e quindi dipenderà anche da questo, ma stiamo già lavorando da tempo sull’identificazione dei target”.
Per l’M&A – ha detto il CFO Pier Francesco Facchini – Prysmian potrebbe mettere a disposizione circa 1,1 miliardi di euro, che sarebbero corrispondenti a circa il 60% della cassa da 1,9 miliardi di euro, con il 40% residuo (circa 800 milioni di euro) impiegato per i riacquisiti di azioni. “Questa è la teoria e bisognerà vedere la pratica, ma sono comunque due vasi comunicanti“.
Prysmian: idealmente 1,1 miliardi di euro per M&A, solo bolt-on
