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Lavoro, Inps: nel I trimestre 2023 raggiunti e superati i livelli pre pandemia di assunzioni e cessazioni

Teleborsa  |
22/06/2023 14:19

(Teleborsa) - Nel I trimestre del 2023 le assunzioni e le cessazioni nel loro complesso hanno raggiunto e superato i livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni. Anche il numero di trasformazioni da rapporti a termine a rapporti a tempo indeterminato risulta assai elevato, pur scontando una flessione rispetto al livello straordinario del primo trimestre 2019. Sono alcune delle evidenze emerse dal rapporto sul precariato pubblicato dall'Inps.

Complessivamente le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel primo trimestre del 2023 sono state 1.908.000, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,3%). In leggera flessione risultano quelle di contratti a tempo indeterminato (-3%); per gli altri contratti si registra nel complesso un lieve incremento (+1,2%) esito però di andamenti differenziati: somministrazione -10%, apprendistato -2%, tempo determinato +3%, stagionali +4% e lavoro intermittente +12%.

La dinamica delle assunzioni nei primi tre mesi del 2023 è stata più accentuata nelle classi di dimensione aziendale fino a 99 dipendenti; per la classe 100 e oltre si registra una lieve flessione (-3%). Per quanto riguarda le tipologie orarie, l'incidenza del part time è lievemente aumentata nell'insieme delle assunzioni a termine (35%) mentre è stabile nelle assunzioni a tempo indeterminato (32%). Le trasformazioni da tempo determinato nel corso del I trimestre del 2023 sono risultate 215.000, in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+11%). Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano in flessione rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente (-11%).

Le cessazioni nei primi tre mesi del 2023 sono state 1.498.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-3%). Concorrono a questo risultato i contratti a tempo indeterminato (-10%), i contratti in apprendistato (-6%), i contratti in somministrazione (-5%) e i contratti stagionali (-1%). In controtendenza invece risultano i contratti a tempo determinato (+2%) e quelli di lavoro intermittente (+6%).

Analizzando le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato con riferimento alla causa si evidenzia una forte riduzione nel I trimestre 2023 rispetto al 2022 dei licenziamenti di natura economica (-23%), dei licenziamenti disciplinari (-13%) e delle dimissioni (-4%). Analizzando le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato con riferimento alla causa si evidenzia una forte riduzione nel I trimestre 2023 rispetto al 2022 dei licenziamenti di natura economica (-23%), dei licenziamenti disciplinari (-13%) e delle dimissioni (-4%).

L'Istituto di previdenza sociale ha inoltre pubblicato il consueto Focus trimestrale sulle agevolazioni contributive per le assunzioni e le variazioni contrattuali. Il numero complessivo di assunzioni e variazioni contrattuali effettuate beneficiando di agevolazioni contributive ha superato il milione di unità nel 2020 (su 6,4 milioni di attivazioni complessive), ha raggiunto i 2 milioni di unità nel 2021 (su 7,9 milioni di attivazioni complessive) e nel 2022 ha superato la quota di 2,2 milioni (su 9 milioni di attivazioni complessive). L'incidenza è quindi passata dal 16% del 2020 al 26% nel 2021 e al 25% nel 2022.

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