Euro digitale, Panetta: vanno garantiti ampia accettazione e ampio accesso
(Teleborsa) - La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato oggi il terzo rapporto sullo stato di avanzamento dell'euro digitale, oltre che i risultati dei focus group commissionati dalla BCE sulle opinioni delle persone sulle caratteristiche di un potenziale digital wallet.
Il Consiglio direttivo propone che l'euro digitale sia distribuito tramite PSP, come definito nella direttiva sui servizi di pagamento (PSD2). Un euro digitale potrebbe essere messo a disposizione dei residenti nell'area euro tramite app bancarie esistenti o tramite un'app fornita dall'Eurosistema che offra un punto di ingresso armonizzato. Intermediari vigilati come le banche sarebbero tenute a fornire una serie di servizi obbligatori agli utenti finali e potrebbero offrire servizi aggiuntivi. Questi potrebbero includere pagamenti condizionati o la possibilità di suddividere i pagamenti da persona a persona tra più parti.
Lo studio sulle opinioni dei cittadini verso un digital wallet ha rilevato che la maggior parte di essi è interessata a provare alcune delle funzionalità del portafoglio digitale presentate. In particolare, lo studio mostra che i trasferimenti di denaro da persona a persona, disponibili in tutta l'area euro, sono considerati una caratteristica essenziale per un portafoglio digitale. I pagamenti offline, che attualmente non sono ampiamente disponibili, sono considerati una funzionalità utile quando, ad esempio, qualcuno ha una connettività limitata. I partecipanti hanno apprezzato anche gli strumenti di gestione del budget e i pagamenti condizionati, inclusi il pagamento alla consegna e il pay-per-use.
"Non esiste attualmente un unico mezzo di pagamento digitale europeo accettato da chiunque in tutta l'area dell'euro. Non sorprende quindi che i cittadini europei considerino la possibilità di essere utilizzato ovunque come la caratteristica più importante di un eventuale euro digitale", ha detto Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE. "In altre parole, essi vorrebbero che una delle caratteristiche fondamentali delle banconote in euro fosse disponibile anche in ambito digitale", ha aggiunto durante un'audizione al Parlamento europeo sul tema.
Panetta ha spiegato che, se vogliamo rendere l'euro digitale ampiamente fruibile, "non possiamo preoccuparci unicamente dell'ampiezza della sua accettazione", ma "va garantita anche una ampia facilità di accesso". "I cittadini e i commercianti si aspettano di poter ottenere l'euro digitale presso la propria banca, così come avviene oggi con il contante - ha continuato - Cominciare a usare l'euro digitale dovrebbe essere semplice, e dovrebbe essere possibile senza cambiare la propria banca".
L'intervento di Panetta si è concentrato poi sugli incentivi economici per garantire una ampia distribuzione e una estesa disponibilità dell'euro digitale. Il primo principio è che, in quanto bene pubblico, l'euro digitale dovrà essere posto al servizio dell'intera società, con i consumatori che devono poterlo utilizzare gratuitamente per svolgere le funzioni di pagamento essenziali. In secondo luogo, gli intermediari dovrebbero essere compensati per i servizi che forniranno, così come avviene già oggi per l'offerta degli altri servizi di pagamento digitali.
In terzo luogo sono necessarie salvaguardie legislative al fine di evitare che gli esercenti, se obbligati ad accettare l'euro digitale come moneta con corso legale, siano soggetti a oneri eccessivi da parte degli intermediari. "Pur ritenendo che l'euro digitale consentirebbe commissioni più competitive, tale principio sarebbe necessario per evitare che le commissioni a carico dei commercianti non superino quelle attualmente applicabili su analoghi mezzi di pagamento", ha sottolineato. Infine, l'Eurosistema sosterrebbe i propri costi, come ad esempio i costi connessi con lo svolgimento delle attività di regolamento delle transazioni e per la gestione degli standard relativi ai pagamenti effettuati con l'euro digitale.