(Teleborsa) – Secondo l’European Alternative Fuels Observatory, nel 2022 erano in circolazione 206 autobus a idrogeno nell’Unione Europea. Per stimolare la domanda e l’offerta, il PNRR ha stanziato 3,64 miliardi di euro per la filiera nazionale dell’idrogeno, coprendo sia la produzione che gli utilizzi finali. Questo impegno si integra con i 3,88 miliardi di euro messi a disposizione dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile per l’acquisto di veicoli a fonti energetiche pulite, destinati a entità come Regioni, Comuni ad alto inquinamento, Città metropolitane e comuni con oltre 100.000 abitanti.
Inoltre, la misura M2C2 – 4.4.1 del PNRR prevede oltre 2,4 miliardi di euro per il rinnovo del parco mezzi regionali nel trasporto pubblico con veicoli puliti entro il 2026. Completando questo quadro, il Fondo complementare al PNRR, con 600 milioni di euro, è destinato alle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano per l’acquisto di autobus elettrici, a metano o a idrogeno e relative infrastrutture di alimentazione, per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano. È questo lo stato dell’arte dell’idrogeno nel TPL emerso dal position paper di ASSTRA – Associazione Trasporti e H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, presentato oggi a Bologna durante il 1° Convegno Nazionale Idrogeno nel Trasporto Pubblico su gomma.
Oltre allo scenario attuale, le due associazioni hanno messo a punto una serie di punti programmatici e di richieste strategiche alle istituzioni per sostenere, rafforzare e rendere più funzionali gli investimenti pubblici e privati nel comparto. Si tratta di iniziative concrete, in linea con gli obiettivi ambientali imposti e con quelli trasportistici delle aziende di Trasporto Pubblico Locale. L’obiettivo è promuovere un approccio strategico che vada oltre il semplice supporto finanziario, focalizzandosi sull’armonizzazione delle normative e sulla semplificazione degli iter autorizzativi.
Elementi che si integrano con una visione di sviluppo che considera inscindibili i mezzi di trasporto, come le flotte di bus alimentati a idrogeno, dalle infrastrutture necessarie. Tale integrazione è cruciale, soprattutto per quanto riguarda l’idrogeno, che necessita di una forte interconnessione infrastrutturale. Inoltre, si punta all’integrazione tra diversi settori e tipi di mobilità, massimizzando l’efficienza degli investimenti. Questa strategia si allinea con le attuali tendenze in Europa, dove i bus a idrogeno sono già una realtà in molti paesi (Italia inclusa). Con i fondi del piano di mobilità sostenibile e del PNRR, si prevede un’estensione di queste pratiche in varie città italiane, portando con sé sia sfide che opportunità.
“L’idrogeno rappresenta un’importante occasione per Italia e il suo sistema industriale. Il successo dipenderà molto dalla collaborazione tra il trasporto su gomma e quello ferroviario, soprattutto attraverso partnership pubblico-privato. Avvieremo un piano di monitoraggio dei progetti relativi all’utilizzo dell’idrogeno nelle aziende del TPL e un programma di studio, confronto e sistematizzazione delle esperienze in essere per diffondere le buone pratiche già sviluppate tra le aziende del sistema associativo ASSTRA e supportare il dialogo con gli stakeholder pubblici, locali, nazionali e della filiera produttiva”, ha dichiarato Andrea Gibelli Presidente di ASSTRA a margine dell’evento.
“Nel settore della mobilità molti grandi costruttori, italiani ed europei, hanno investito risorse nello sviluppo di mezzi alimentati ad idrogeno, per i benefici che questo tipo di tecnologia può offrire in termini di flessibilità di utilizzo, tempi di fermata per il rifornimento ed autonomia. Stiamo lavorando per arrivare ad una chiara strategia di supporto agli ‘usi finali’ ed alla definizione di strumenti incentivanti che abbattano i costi operativi della produzione di idrogeno, al fine di garantire la massima sostenibilità dei progetti”, ha commentato Valter Alessandria, Vicepresidente di H2IT.
“L’idrogeno è una delle tecnologie che, anche grazie alle politiche pubbliche che ne stanno sostenendo lo sviluppo, può giocare un ruolo significativo nella transizione ecologica anche nel trasporto pubblico. Investire in questo vettore energetico non significa solo acquistare mezzi, ma anche investire nella filiera e nelle infrastrutture con le necessarie competenze. La scelta dell’idrogeno per Tper è il risultato di una decisione strategica industriale che deriva dalla nostra governance e che fa parte di un mix energetico più ampio. E’ un approccio distintivo, costruito in collaborazione con le istituzioni”, ha dichiarato Giuseppina Gualtieri, Presidente e Amministratore Delegato di TPER, principale azienda del TPL nella Regione Emilia-Romagna e Vicepresidente ASSTRA.
Idrogeno e TPL, il position paper di Asstra e H2IT
