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Covid, segnalata nuova variante in Danimarca e Israele

Covid, segnalata nuova variante in Danimarca e Israele
(Teleborsa) – In Israele e Danimarca è stata segnalata una nuova variante Covid. “Per ora lo chiameremo BA.X perché non è esattamente chiaro quale sarebbe la sua designazione Pango (il nomenclatore internazionale, ndr) se ne avesse una”, ha scritto su X (ex Twitter) il biologo Ryan Gregory, del dipartimento di Biologia integrata dell’Università canadese di Guelph, nell’Ontario. La nuova variante ha attirato l’attenzione degli studiosi per l’alto numero di mutazioni sulla proteina Spike, 24 secondo qualche esperto, molto vicine però alle 32 della prima Omicron. “Finora – ha aggiunto Gregory – ci sono solo poche sequenze” di BA.X e “potrebbe non essere in grado di competere con le varianti attualmente dominanti e quindi non decollare”, ma è “da tenere d’occhio e potenzialmente preoccupante”.

In Italia è in arrivo una nuova flash survey per la stima della prevalenza delle varianti Voc (Variant Of Concern) e di altre varianti di Sars-CoV-2 in Italia. Una circolare del ministero della Salute spiega che verrà realizzata una indagine rapida coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome. L’indagine prenderà in considerazione i campioni notificati nella settimana dal 21 al 27 agosto 2023, corrispondenti a prime infezioni, da analizzare tramite sequenziamento genomico e le Regioni/Province Autonome dovranno inviare i dati entro il 4 settembre 2023 alle 12,00.

Nel frattempo secondo la società italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) contro il Covid il richiamo del vaccino servirà in autunno per evitare decessi e forme gravi della malattia e per proteggere gli anziani e i fragili in quella che viene considerata una “situazione epidemiologica complessa”.

“L’attuale stato epidemiologico internazionale mostra la circolazione di nuove varianti di Omicron che stanno determinando un aumento dei casi in diversi Paesi, che richiede pertanto la massima attenzione per valutare l’andamento futuro”, ha sottolineato la Simit in una nota. “In Italia – ha aggiunto la società scientifica – si sta verificando un incremento del numero dei casi e persistono circa dieci decessi ogni giorno, cifra tutt’altro che trascurabile. Ci troviamo pertanto di fronte a una situazione epidemiologica complessa, in quanto i soggetti ultrasessantenni hanno un’immunità ridotta dovuta al fatto che hanno eseguito l’ultimo richiamo vaccinale più di sei mesi fa. È auspicabile che la vaccinazione autunnale venga fatta con i diversi vaccini oggi disponibili, sia quelli a mRna che quelli proteici adiuvati”.

Ad anziani, fragili (come malati cronici e immunodepressi), donne in gravidanza e operatori sanitari, la Simit ha raccomandato “una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato”. La vaccinazione, proseguono gli infettivologi, “è consigliata anche a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità”. Il richiamo dovrà essere fatto ad almeno tre mesi dall’ultima dose di vaccino o dalla diagnosi di infezione da virus Sars-CoV-2 ed, “eccetto alcuni casi, sarà possibile anche la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (come quello antinfluenzale)”.