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Mutui, giù le domande nel 2° semestre 2022 con maggiore rigidità offerta

Teleborsa  |
31/07/2023 14:13

(Teleborsa) - Nel secondo semestre 2022 la domanda di credito delle imprese si è ridotta in tutte le aree del Paese, Dopo l'espansione osservata nella prima metà dell'anno, con un calo più marcato nel Mezzogiorno. E' quanto emerge dall'indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalla Banca d'Italia su un campione di 244 banche.

La contrazione ha riguardato i settori manifatturiero e terziario in tutte le ripartizioni territoriali, mentre la domanda delle imprese edili si è ridotta soltanto nel Nord Est. Sulla riduzione hanno inciso le minori esigenze di finanziamento degli investimenti e, al Centro, anche quelle di ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse.

Nello stesso periodo le politiche di offerta di credito delle banche alle imprese sono risultate moderatamente irrigidite, in particolare nei confronti delle aziende centro-settentrionali e di quelle edili. Le banche hanno segnalato un incremento degli spread applicati ai finanziamenti alle imprese, soprattutto per le aziende giudicate maggiormente rischiose, in connessione con un aumento della rischiosità percepita e dei costi di provvista.

Sempre secondo semestre del 2022, la domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni e di crediti per finalità di consumo da parte delle famiglie è diminuita fortemente in tutte le aree del Paese, dopo l'espansione osservata nella prima parte dell'anno.

I criteri di offerta dei mutui per l'acquisto di abitazioni sono stati irrigiditi in tutte le macroaree, riflettendo sia l'aumento del costo della provvista sia il maggior rischio percepito. L'inasprimento delle politiche di offerta dei prestiti alle famiglie è stato in parte mitigato dal potenziamento attuato nel biennio 2021-22 dell'operatività del Fondo di garanzia per la prima casa, di cui ha beneficiato soprattutto la clientela più giovane.

Anche le condizioni praticate sui prestiti finalizzati al consumo sono peggiorate in tutte le ripartizioni territoriali. Per le nuove erogazioni di mutui sono aumentati in misura marcata sia la quota di finanziamenti erogati con una scadenza prolungata (pari o superiore ai 30 anni) sia quelli con un loan to value ratio at origination (rapporto fra valore del mutuo e valore dell'immobile) superiore all'80%. Solo il 30% dei mutui prevedeva forme di flessibilità nei rimborsi, quali la possibilità di estendere la durata del periodo di ammortamento o di sospendere temporaneamente i pagamenti.

Nel secondo semestre del 2022 i risparmiatori hanno fortemente aumentato la domanda di titoli di Stato e, in misura minore, di obbligazioni bancarie e di depositi (anche diversi dai conti correnti); si è invece ridotta la richiesta di prodotti del risparmio gestito e di titoli azionari.

(Foto: © Fabio Balbi / 123RF)

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