(Teleborsa) – Si apre sotto il segno della mancata ratifica del Mes (e il conseguente rallentamento verso l’unione bancaria) da parte dell’Italia la prima riunione dell’anno dell’Eurogruppo.
“La ratifica della riforma del Mes è “all’ordine del giorno, attendiamo un aggiornamento del ministro Giorgetti in merito al voto avvenuto al Parlamento italiano. Gli chiederemo di aggiornare gli altri ministri” sulla situazione. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, arrivando alla riunione dei ministri dell’Economia dell’Eurozona. Interpellato sulla possibilità che l’Italia torni a votare sul Mes dopo le Europee, Donohoe ha evidenziato che la questione riguarda “il governo e il parlamento italiano”. “Rispettiamo la decisione presa, altri 19 parlamenti hanno ratificato il trattato”, ha sottolineato.
“Certamente c’è rammarico per le decisioni ma il Parlamento è sovrano. Penso che però il rammarico debba tradursi anche nella spinta per trovare il modo per risolvere questa questione, perché non possiamo evitare la possibilità di utilizzo di queste risorse che peraltro è sostenuta dalla quasi totalità dei Paesi europei”. Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, al suo arrivo all’Eurogruppo ha risposto a una domanda sulla mancata ratifica da parte del Parlamento italiano della riforma del Mes. “Quindi rispetto per le decisioni del Parlamento, rammarico ma anche volontà di andare avanti”, ha concluso
È possibile che il negoziato co-legislativo tra il Consiglio Ue e il Parlamento europeo sulla revisione del Patto di stabilità possa migliorare l’accordo sul nuovo Patto che è stato già raggiunto dall’Ecofin, ha proseguito Gentiloni. “Il Parlamento europeo – ha detto ancora – sta facendo il suo lavoro. Il rapporto dei due relatori è una base molto solida per questa discussione. Un margine c’è, anche se è limitato, per avere un accordo nel negoziato tra Consiglio Ue e Parlamento europeo che sia anche migliore di quello che è stato raggiunto in seno al Consiglio Ue. Un margine piccolo – ha insistito il commissario – ma sufficiente”. Il primo negoziato (“trilogo”) tra le due istituzioni co-legislative e la Commissione è previsto per il 17 gennaio, dopo un voto nella plenaria di Strasburgo di mercoledì che confermerà la posizione negoziale del Parlamento europeo, già definita dalla sua commissione economica. Una posizione meno rigorosa di quella dell’Ecofin riguardo ad alcuni obblighi di riduzione dei deficit per i paesi più indebitati.
Eurogruppo sotto il segno del MES: “aspettiamo aggiornamento da Giorgetti”
