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Settore orafo resiliente: sfugge a effetti inflazione e guarda con ottimismo al futuro

Teleborsa  |
08/09/2023 15:01

(Teleborsa) - Il settore orafo mantiene una view positiva per il 2023, quanto a crescita di fatturato ed investimenti, grazie ad una serie di fattori di successo - qualità, professionalità, artigianalità - che ne sottolineano la maggiore competitività rispetto ad altri settori del Made in Italy come la moda ed il manifatturiero. E' quanto emerso dall'inchiesta congiunturale realizzata dal Club degli Orafi Italia e Intesa Sanpaolo presso le più importanti aziende dell'industria orafa italiana. Un report che offre una visione aggiornata e originale degli operatori del settore, permettendo di integrare e completare le statistiche ufficiali.

Le statistiche e le rilevazioni attestano che dopo i brillanti risultati dell'ultimo biennio, il settore dell'oreficeria conferma risultati molto positivi anche nel 2023: nei primi sei mesi dell'anno ha mostrato una crescita in termini di fatturato (+10,2%), migliore del sistema moda (+7,2%) e della media del manifatturiero italiano (3%). Forti anche le esportazioni che hanno superato i 4 miliardi di euro, in crescita del 9% in valore e del 2% in quantità.

Le attese degli operatori in termini di fatturato per il 2023 si confermano positive, con il 39% dei rispondenti che prevede un incremento del fatturato con una percentuale sostanzialmente allineata alla rilevazione di fine 2022 (44%). Ripiegano solo quelle delle imprese più piccole operanti sul mercato interno (dal 36% che prevedevano una crescita nella rilevazione di dicembre la percentuale scende al 23%), mentre le attese sono state riviste al rialzo dalle imprese medio-grandi operanti su mercati esteri (da 61% a 67%).

Un ulteriore fattore a sostegno della competitività del settore si ricava dalle prospettive sugli investimenti: 1 rispondente su 3 ha indicato un incremento negli investimenti rispetto all'anno precedente, con punte del 42% per le imprese di dimensioni maggiori.

Fra i fattori di successo le imprese del campione citano la qualità, indicata da circa tre rispondenti su quattro (74%), l'artigianalità della produzione (66%) e la professionalità della manodopera che rappresenta un fattore di successo per più della metà del campione (51%). E, infatti, fra le principali criticità c'è proprio il reperimento della manodopera qualificata, percepito come ostacolo dal 75% delle imprese medio-grandi. Permangono inoltre preoccupazioni per l'andamento della domanda e l'aumento dei costi delle materie prime e semilavorati.

"L'edizione di giugno dell'indagine sul sentiment degli imprenditori del settore orafo conferma ancora una volta le previsioni positive, in particolar modo per le aziende medio-grandi e per il mercato estero", spiega Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia, aggiungendo che il questionario "fa emergere con forza un tema cruciale: la sfida della mancanza di manodopera qualificata rappresenta una questione critica che impatta direttamente sul concetto stesso di Made in Italy. Si conferma essenziale affrontare questo problema in modo strategico e collaborativo, favorendo l'adeguata formazione e lo sviluppo delle competenze, al fine di preservare l'identità e il valore dell'eccellenza italiana nel panorama internazionale".

"L'elevata competitività sui mercati esteri si conferma l'elemento trainante del settore", sottolinea Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, affermando che "in questo particolare contesto competitivo, il posizionamento del settore, maggiormente orientato sul segmento dell'alta gamma, si è confermato un punto di forza in grado di cogliere la domanda di beni di lusso che risulta meno colpita dagli effetti delle tensioni inflattive con prospettive che restano positive."

"L'incertezza nello scenario rimane elevata - prosegue l'esperta di ISP - ma questo settore ha dato prova di una buona capacità di risposta alle tensioni esterne grazie a un tessuto produttivo che nel tempo ha saputo trasformarsi guadagnando competitività: per affrontare le sfide del prossimo futuro sarà importante continuare a investire con interventi volti a supportare la sostenibilità in tutte le sue declinazioni (economica, ambientale e sociale)".

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