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Sciopero trasporti, la risposta di Landini a Salvini: abbiamo fatto ricorso al Tar contro la precettazione

Teleborsa  |
14/07/2023 07:23

(Teleborsa) - Corsa contro il tempo per evitare lo sciopero negli scali annunciato per domani, sabato 15 luglio. Dopo il giovedì nero di ieri, con disagi in tutta Italia per lo sciopero del personale di Trenitalia e Italo nonostante la precettazione del ministro Salvini che ha dimezzato la durata dell'agitazione, si tenta ora infatti di scongiurare l'astensione dal lavoro negli aeroporti, col personale di terra che incrocerà le braccia per otto ore sabato dalle 10 alle 18.

Salvini ha assicurato che "si sta lavorando anche su questo" e che "già la settimana prossima è convocato un tavolo" tra azienda e lavoratori. "Conto sul buon senso anche su quello, per gli italiani per i tanti turisti perché questa sarà una stagione straordinaria e non può essere rovinata da scioperi su scioperi", ha sottolineato.

Intanto non si placano le polemiche per il pugno duro usato dal ministro dei Trasporti, che ha ordinato il dimezzamento rispetto alle 24 ore di sciopero proclamate dai sindacati. Ventiquattr'ore che erano state confermate dopo il tavolo convocato al Mit per cercare di revocarle. Una decisione quella della precettazione che non è andata giù ai sindacati che hanno deciso di impugnarla. "Abbiamo fatto ricorso al Tar perché la precettazione è stato un errore clamoroso, noi abbiamo rispettato le leggi", ha dichiarato il segretario della Cgil, Maurizio Landini. "Le aziende e il governo – ha sottolineato – hanno avuto due mesi di tempo e non hanno fatto nulla, noi non avevamo altri strumenti".

"Capisco e sostengo i diritti delle migliaia di lavoratori del comparto ferroviario – aveva dichiarato Salvini per spiegare la sua decisione - ma non si potevano lasciare a terra milioni di lavoratori. Ho chiesto di dimezzare, i sindacati non lo hanno fatto, ho precettato". "Sono assolutamente orgoglioso di aver permesso a milioni di italiani di non rimanere a piedi", aveva aggiunto.

Una frase questa che ha, però, innescato una nuova polemica con i sindacati. "Se Salvini è orgoglioso di aver ridotto la capacità dei lavoratori di manifestare per i propri diritti, crediamo che questo orgoglio non sia coerente con il ruolo di ministro che ricopre", ha attaccato il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, denunciando che quello che è accaduto rappresenta "una pagina nera per il nostro Paese".

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