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Turismo, Necci (Federalberghi Roma): "Hotel in evoluzione", le sfide del futuro

Teleborsa  |
14/08/2023 18:00

(Teleborsa) - Dopo gli anni segnati dalle restrizioni anti-Covid, il turismo ha rialzato la testa. Decisamente buoni i numeri che, nel complesso, caratterizzano la stagione ancora in corso ma è ancora presto per cantare vittoria. Prova il fatto che passeggiando per le vie delle maggiori città italiane, non è raro (anzi) imbattersi in hotel che hanno definitivamente tirato giù la saracinesca. Non fa eccezione neppure la Capitale. Teleborsa ne ha parlato con Roberto Necci, Presidente Centro Studi della Federalberghi Roma e Vice Presidente della stessa associazione.



"Partivamo nel 2020, alle soglie del Covid con 1300 alberghi che erano censiti nella Capitale, ad oggi, a distanza, dunque, di 3 anni dai noti fatti, gli alberghi che sono operativi sono compresi fra 800 e 900", spiega Necci. "Ciò significa - prosegue _ che c'è stata oggettivamente una selezione naturale che ha portato ad escludere dal mercato le aziende che erano in un certo qual modo traballanti prima della crisi e tutte quelle aziende in prevalenza molto piccole di una o due stelle che oramai non esistono più, cioè sono uscite dal mercato anche per cambiamento dei gusti del consumatore. In generale, possiamo dire che il Covid per certi versi ha rappresentato un po' lo spartiacque, accelerando processi che erano sicuramente in atto ma che appunto con l'evento pandemico sono Ci sono state nuove aperture ma che ovviamente aumentano il numero di camere disponibili perchè le nuove aperture sono hotel molto grandi o passaggi di mano di alberghi che esistevano oggi in capo a compagnie internazionali ma numericamente gli alberghi sono di meno e le camere in realtà sono di più. La considerazione di fondo è che il mercato è il nostro padrone, quello che poi decide, ci sono alberghi oggettivamente mal ridotti, che non avrebbero comunque tenuto i nuovi gusti del cliente, del consumatore, con impiantistica datata, con necessità di interventi strutturali e che non si sono saputi rinnovare nel tempo".

Per ciò che riguarda i flussi turistici "sono stati fino a luglio sicuramente in aumento, le città d'arte hanno scoperto una nuova primavera, voglio chiamarla così, dovuta al fatto che sono pregiudicate anche alcune destinazioni lontane e quindi la vicina Europa viene percepita come destinazione facile, raggiungibile, sicura. C'è però il grande tema del mercato interno che fino appunto a giugno ha tirato molto andando di pari passo con lo sviluppo del mercato internazionale ma che sta in queste settimane un po' tirando il freno dovuto ad un cambiamento di situazione economica del nostro paese ovvero l'aumento dei tassi di interesse e soprattutto l'inflazione che hanno fatto impoverire gli italiani e che comunque hanno rinunciato o accorciato o scelto sistemazioni di vacanza decisamente più economiche".

"In generale - conclude Necci - il segreto del successo è sempre quello di garantire al mercato quindi al consumatore dei prodotti e dei servizi che lui reputi idonei al prezzo a cui vengono applicati e che lo sorprendano. Bisogna puntare ad una politica di lungo termine, offrendo dei servizi idonei per uno sviluppo duraturo".

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