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Sace, l'export italiano punta su innovazione e sostenibilità e supera i 660 miliardi nel 2023

Teleborsa  |
22/06/2023 16:28

(Teleborsa) - In un mondo ancora esposto a shock e incertezze, investire in digitalizzazione, innovazione e transizione energetica è la chiave per le imprese italiane per rafforzare sempre di più la competitività sui mercati internazionali e crescere in modo sostenibile. È il messaggio che emerge dal Rapporto Export 2023 di SACE "Il futuro è adesso. Insieme", una guida che da ormai 17 anni aiuta le imprese a orientarsi sui mercati esteri e a cogliere le opportunità di internazionalizzazione in un contesto globale complesso come l'attuale, caratterizzato da condizioni finanziarie meno favorevoli, minori spazi di manovra di politica fiscale, progressiva erosione del potere d'acquisto dei consumatori, rallentamento della produzione industriale e molteplicità di tensioni commerciali.

In questo scenario, il 2023 sarà un anno dalle prospettive macroeconomiche deboli, ma positive, a cui seguirà un 2024 di maggiore slancio, con il PIL globale atteso in crescita a +1,7% quest'anno e +2,5% il prossimo; lo stesso trend varrà per il commercio internazionale di beni, mentre quello di servizi registrerà un buon dinamismo già quest'anno. Il grado di apertura commerciale – calcolata come incidenza degli scambi complessivi sul PIL mondiale – è sostanzialmente stabile, senza, quindi, arretramenti del processo di integrazione dei mercati o fine della globalizzazione: si può pertanto parlare di ri-globalizzazione, ossia di un aggiustamento delle Catene Globali del Valore nell'ottica di una maggiore diversificazione dei fornitori e dei mercati di sbocco.

L'export si conferma solido motore di sviluppo dell'economia italiana. Dopo la performance sostenuta registrata lo scorso anno (+20%), attribuibile principalmente alla componente prezzi, le esportazioni di beni nel 2023 cresceranno del 6,8%, superando i 660 miliardi di euro. L'anno prossimo il ritmo rimarrà sostenuto al +4,6% per poi assestarsi al +3,8% medio annuo nel biennio successivo. Un forte impulso all'innovazione è rappresentato dagli investimenti green e in nuove tecnologie, a cui quest'anno il Rapporto dedica un capitolo di approfondimento.

"Dal Rapporto Export 2023 di Sace emerge la centralità del ruolo delle piccole e medie imprese nel nostro tessuto produttivo – ha dichiarato infine Federico Freni, sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze –. Il governo intende sostenere e accompagnare la crescita delle pmi: le opportunità che oggi offrono la transizione digitale e quella energetica possono essere valorizzate all'interno di un contesto che permetta alle imprese di usufruire di strumenti, anche finanziari, innovativi e adeguati alle nuove sfide, con l'obiettivo di rafforzare la loro presenza sui mercati nazionali ed esteri".

"Rivoluzione tecnologica e transizione sostenibile sono le sfide che tutti noi, insieme, siamo chiamati ad affrontare oggi per disegnare il mondo di domani", ha commentato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE. "Le imprese che investono in sostenibilità e in digitalizzazione sono anche quelle che esportano, di più e meglio. Il nostro Rapporto Export 2023 evidenzia proprio questa connessione e accompagnare le imprese in questi processi è la missione che noi del Gruppo SACE abbiamo fatto nostra, per contribuire al benessere duraturo della collettività. L'invito che voglio rivolgere ai nostri partner, le circa 40.000 imprese che supportiamo ogni giorno, è di investire in questo percorso, contando sempre sui nostri strumenti informativi, formativi e assicurativo-finanziari e sul nostro network di relazioni, per rafforzare la capacità di gestire i rischi, cogliere le opportunità e trarre profitto dai cambiamenti in atto".

"In un contesto sicuramente non semplice, la performance dell'export italiano, pur in fisiologico rallentamento, quest'anno e il prossimo si conferma robusta. Il nostro Rapporto Export rappresenta una bussola di riferimento per le imprese che vogliono crescere all'estero, anche in nuove geografie e con uno sguardo sempre attento a intercettare i segnali del mercato", ha spiegato Alessandro Terzulli, Chief Economist di SACE. "Ecco perché quest'anno abbiamo voluto analizzare per la prima volta i flussi internazionali di beni legati alla transizione energetica in cui in Europa l'Italia è seconda solo alla Germania, e la trasformazione digitale che è ormai constatato sia un acceleratore della competitività delle imprese, anche internazionalizzate".


"Il legame fra green ed export lo stiamo indagando da sempre - ha spiegato Terzulli - ma abbiamo provato a quantificare il valore dei beni ambientali esportati e, con delle previsioni che riteniamo anche abbastanza conservative, per i beni ambientali italiani, prevediamo un incremento dell'export del 9,3% quest'anno del 9,7% nel 2024 e del 14% in media nel biennio 2025-2026. Quindi questa rivoluzione in realtà è già qui".

"Per l'exoirt di beni italiani nel complesso prevediamo un +6,8% quest'anno, che può sembrare un numero basso rispetto al +20% dello scorso anno, ma si tratta ti un numero di tutto rispetto. C'è un rallentamento assolutamente fisiologico ed un riequilibro fra la componente prezzi e volume. Più interessante è notare che questo numero sarà seguito da un +4,6% nel 2024 e da un +3,8% nel biennio successivo, che è un numero storicamente basso".

Terzulli ha definito l'intelligenza artificiale "un elemento che gioca un ruolo importante se non unico", ma ha notato che l'Italia non è nel gruppo ristretto dei Paesi che detengono la leadership, mentre "ci possono essere sviluppi interessanti come utilizzatori".

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