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Meloni: "Ue non valuti gli investimenti come spesa corrente"

Teleborsa  |
10/07/2023 19:17

(Teleborsa) - "L'Ue è chiamata a importanti scelte economiche, di resilienza delle sue catene di approvvigionamento, di sostegno alle sue industrie e alla sua capacità di essere competitiva. Questo richiama il tema delle regole, dal Patto di stabilità e crescita in poi. L'Italia continua a ritenere fondamentale il ruolo che diamo alle spese per investimenti su difesa, transizione verde e digitale: danno un moltiplicatore che la spesa corrente non dà. Non si possono considerare le due cose come se fossero la stessa". È quanto ha evidenziato la premier Giorgia Meloni, al termine dell'incontro con il primo ministro della Lettonia Krisjanis Karins, a Riga.

"Sui rapporti unilaterali, Italia e Lettonia stanno facendo insieme un lavoro fantastico: il nostro interscambio dal 2020 è aumentato del 30%, e credo possa si fare di più, in tema infrastrutture e Difesa – ha detto la presidente del Consiglio nelle dichiarazioni congiunte al termine dell'incontro –. Ci sono imprese italiane che stanno lavorando alla grande opera per unire sul piano ferroviario le tre capitali baltiche al resto d'Europa, ci sono importanti investimenti di aziende italiane nel campo della siderurgia. Con questo nostro rinnovato rapporto, anche personale, si può fare anche più e meglio. E c'è una bellissima cooperazione in campo culturale. Le nostre università e i centri di ricerca lavorano sempre più insieme, ci sono importanti progetti sull'Università tecnica di Riga, il principale ateneo in Lettonia: inaugurerà il primo centro di cooperazione italo-lettone, amplierà l'insegnamento della lingua italiana e i corsi di lettone per la comunità italiana a Riga che comincia a crescere. È la dimensione di due nazioni molto legate sul piano culturale, sulla difesa dell'identità e della tradizione, in un tempo in cui c'è bisogno di Europa, della nostra civiltà, delle nostre idee e di non disperdere il livello di diritti che abbiamo costruito nel nostro continente. Abbiamo avuto un ampissimo scambio di vedute, come già accaduto in diverse riunioni del Consiglio europeo ci siamo trovati a condividere molte delle scelte fondamentali che all'Europa e alle nostre nazioni vengono richieste. Erano 25 anni che un presidente del Consiglio italiano non veniva a Riga in visita ufficiale, sono molto contenta di aver sanato questa lacuna, e invito il primo ministro a Roma quando vorrà, perché ci sono tante le materie sui cui ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda, a partire dal tema dell'Ucraina".

La presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti, a livello europeo, sul fronte della difesa. "L'Ucraina sarà al centro vertice di Vilnius, insieme alla politica di sicurezza e di difesa. Le posizioni di Italia e Lettonia – ha detto Meloni – sono in buona sostanza identiche: abbiamo sostenuto e sosteniamo l'Ucraina a 360 gradi, anche lavorando perché l'Europa possa maggiormente investire sulla propria sicurezza e difesa".

Comunanza di vedute con il primo ministro della Lettonia anche sul tema dell'immigrazione. "In tema migrazione ci siamo trovati d'accordo. La Lettonia – ha detto Meloni – ha confini esterni dell'Ue, ragionare di movimenti primari invece che discutere di quelli secondari è più facile. La gestione della migrazione per essere affrontata in maniera unanime deve essere gestito dall'origine. Perché siamo nazioni diverse. Se insieme lavoriamo per fermare l'immigrazione illegale, dando pari diritti a chi viene a vivere da noi quando i flussi vengono governati, è il modo migliore per affrontare questa materia".

La presidente del Consiglio è attesa questa sera a Vilnius in Lituania, dove da domani parteciperà al vertice della Nato. Al centro del summit (che vedrà la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky) l'aggressione russa e il sostegno all'Ucraina. L'Italia a Vilnius – sottolineano fonti diplomatiche – ribadirà di essere favorevole alla semplificazione delle modalità di adesione di Kiev all'Alleanza atlantica, in linea con il sostegno già assicurato. Roma, viene ricordato, garantisce "significativi contributi" alle misure di rafforzamento della "postura di rassicurazione e deterrenza" sul fianco orientale e di sostegno alla resistenza e alla difesa dell'Ucraina. Per quest'anno l'Italia continua ad assicurare la sua partecipazione alle forze ad elevata prontezza della Nato con componenti e assetti terrestri, aerei e navali.

Nel richiamare l'importanza dell'unità della Nato contro l'aggressione russa, Meloni richiamerà però anche all'attenzione di cui necessita il fianco meridionale: l'Italia – ricordano le fonti – è tra gli alleati tradizionalmente più favorevoli al rafforzamento dei partenariati dell'Alleanza e ritiene "fondamentale" coinvolgere e rendere "soggetti attivi del dialogo" gli Stati del Mediterraneo allargato per assicurare "maggiore stabilità e sicurezza" a tutto il quadrante. Tra i temi al centro del summit di Vilnius anche i rapporti con la Cina. L'Italia (che deve sciogliere il "nodo" del rinnovo del Memorandum sulla Via della Seta con Pechino) ribadirà la necessità di affrontare le sfide alla sicurezza portate dalla Cina nel lungo periodo, sottolineando però che tali sfide non sono concentrate unicamente nel quadrante Indo-Pacifico, ma anche nella regione euro-atlantica, passando soprattutto per l'Africa e la regione Mediorientale.

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