Inflazione, Visco: peseranno scelte di parti sociali e governi
(Teleborsa) - "La lotta all'inflazione, perché non incida gravemente sull'economia reale, non può basarsi solo sull'attuazione di adeguate politiche monetarie". Così il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. "Sul ritorno alla stabilità dei prezzi nell'area dell'euro peseranno sia le scelte delle parti sociali riguardo a salari e margini di profitto, sia quelle dei governi nella definizione delle politiche di bilancio", ha spiegato al forum "Europa e Italia: prosperità nell'unione e nella pace" all'Ambasciata di Francia a Roma.
"La BCE – ha ricordato Visco – sta agendo con fermezza nel contrastare l'attuale fase di aumento prolungato dei prezzi. E continuerà a farlo finché la crescita degli stessi non tornerà su livelli coerenti con il proprio obiettivo di inflazione del 2 per cento, da raggiungere nel medio termine". Per il governatore, "la migliore risposta per il recupero e la crescita dei redditi reali sta in uno sviluppo equilibrato".
"Una sfida tanto fondamentale quanto quelle poste dalla guerra viene dalle tendenze demografiche, europee e globali. I paesi europei invecchiano rapidamente" e "sarà necessaria una maggiore capacità di accogliere e integrare quanti giungono da paesi in cui la popolazione invece cresce ancora a ritmi sostenuti, impegnandoci nel governare insieme pressioni demografiche che potrebbero farsi impetuose", ha poi sottolineato il governatore della Banca d'Italia.
Alla luce curva demografica nei paesi dell'Unione, ha aggiunto il governatore, "si pone la necessità di ripensare i nostri sistemi di welfare e di contrastare gli effetti negativi dell'invecchiamento della popolazione sulle prospettive di sviluppo".
Visco ha poi evidenziato la necessità di "partire dalle iniziative avviate con la pandemia e trasformarle in un disegno organico di completamento dell'unione monetaria. Oltre che perfezionare l'Unione bancaria, bisogna riprendere la discussione sulla possibilità di introdurre una capacità di bilancio comune in grado di affiancare la politica monetaria nel compito di rendere l'area dell'euro più resiliente". "Ciò permetterebbe – ha precisato – di conciliare il pieno esercizio della funzione di stabilizzazione con l'equilibrio dei conti pubblici in ciascun paese; sarebbe altresì possibile finanziare congiuntamente servizi pubblici e infrastrutture di interesse comune, per preparare l'Europa alle difficili sfide che già oggi abbiamo di fronte".
Secondo Visco, "l'introduzione di un titolo comune di debito pubblico, che in prospettiva possa anche sostituire una parte dei titoli nazionali in circolazione e svolgere il ruolo di safe asset assegnato ai titoli di Stato nelle altre principali economie, servirebbe anche a imprimere un'accelerazione del processo verso l'Unione del mercato dei capitali, il quale a sua volta faciliterebbe l'accesso delle imprese ai finanziamenti".