Covid, OMS dichiara finita emergenza: tre anni di sfide e cambiamenti
(Teleborsa) - A oltre tre anni di distanza da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza, dopo il focolaio originario di Wuhan, oggi, venerdì 5 maggio, l'Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che l'emergenza sanitaria mondiale a causa della pandemia da Covid è conclusa. A renderlo ufficiale è stato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus che ha parlato di "momento da celebrare ma è anche un momento per riflettere. Deve restare l'idea della potenziale minaccia di altre pandemie".
"All'inizio della pandemia, fuori dalla Cina c'erano circa 100 casi di Covid e non vi erano morti dichiarati. In tre anni da qual momento il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportato dall'OMS, ma noi sappiano che la stima è di molte volte maggiore, pari almeno a 20 milioni di morti", aggiunge Ghebreyesus.
Quindi un monito per il futuro. "Ora abbiamo strumenti e tecnologie per prepararci a pandemie meglio e riconoscerle prima, ma globalmente una mancanza di coordinamento potrebbe inficiare tali strumenti. Sono state perse vite che non dovevano essere perse, promettiamo ai nostri figli e nipoti che non faremo mai più gli stessi errori".
In Italia quasi 26 milioni i casi e 190mila vittime: questo il bilancio globale al 3 maggio scorso, due giorni prima della dichiarazione della fine dell'emergenza sanitaria internazionale decisa dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Una emergenza prima sanitaria diventata subito anche economica: tanti i provvedimenti d'urgenza messi in campo dai Governi finalizzati a sostenere famiglie, lavoratori e imprese arginando gli effetti negativi sul sistema economico. Tanto che proprio al nostro Paese va il primato europeo degli aiuti pubblici durante la pandemia.
Strategico il ruolo svolto da SACE a sostegno del tessuto economico del Paese: ingenti le risorse mobilitate dal Gruppo a sostegno delle imprese italiane dall'inizio della crisi pandemica ad oggi, giocando un ruolo fondamentale a sostegno del rilancio economico del Paese e della transizione ecologica delle imprese, a supporto del PNRR e dell'attuazione del Green New Deal. Sempre sotto il segno della vocazione iniziale di supporto all'export e all'internazionalizzazione.
Così come fondamentale è stato il ruolo del sistema bancario nella gestione e nel superamento della crisi. In prima linea fin dalla prima ora, Intesa Sanpaolo che ha voluto unirsi agli sforzi del Paese per affrontare e superare l' emergenza con una donazione (una delle più ingenti in Europa) di 100 milioni, a inizio pandemia, dunque, nel 2020, di cui hanno beneficiato 16 strutture ospedaliere e 2 Covid Emergency Center in otto regioni italiane. In particolare, la donazione, arrivata nel momento iniziale della diffusione della pandemia e dunque il più critico, ha permesso la realizzazione di ben 36 tra reparti sanitari ex novo, reparti ri-convertiti per la gestione dell'emergenza Covid-19 e laboratori diagnostici specialistici, nonché l'incremento strutturale di circa 500 nuovi posti letto principalmente di terapia intensiva e sub-intensiva. Inoltre, ha consentito finora una dotazione di oltre 1.900 apparecchiature medicali e diagnostiche indispensabili per la gestione dei pazienti:
Immediato e concreto anche il sostegno di Unicredit che sempre a marzo 2020, dunque, all'inizio di una battaglia che sarebbe durata tre anni, ha immediatamente avviato un'iniziativa di raccolta fondi a livello di Gruppo per sostenere tre degli ospedali italiani all'epoca maggiormente coinvolti, sia in termini di assistenza ai pazienti sia di ricerca scientifica. Ogni euro donato dai dipendenti – annunciava il Gruppo in una nota – genererà un contributo aggiuntivo da parte di UniCredit Foundation di 10 euro, fino a un totale di 1 milione di euro dedicato a questa iniziativa. Questa iniziativa – spiegava il Gruppo – si aggiunge alla decisione di UniCredit Foundation di donare 200mila euro a favore della Fondazione IRCCS Ca' Granda di Milano, uno dei migliori ospedali pubblici in termini di ricerca, con l'obiettivo di creare una nuova unità ospedaliera infettivologica e di supportare il progetto di ricerca infettivologica per migliorare la prevenzione e l'efficacia delle cure contro il nuovo coronavirus".
Interventi tempestivi e un impegno costante profuso da strutture e persone che hanno contribuito in maniera sostanziale alla gestione e oggi finalmente al superamento dell'emergenza con un fondamentale gioco di squadra Istituzioni - sistema bancario e imprese per sostenere e rilanciare produttività e competitività del Paese, dando vita a una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva, in linea con gli obiettivi del PNRR.