Il capitale umano, secondo lo studio sulle medie imprese italiane, è ritenuto strategico da quelle del Mezzogiorno ma il 29%, quasi una su tre, non adotta ancora nessuna politica per trattenere i propri talenti in azienda. Tuttavia, quando decidono di agire, il primo strumento che le imprese utilizzano per combattere la “great resignation” (il fenomeno delle grandi dimissioni di massa, ndr) resta la leva salariale. Anche perché, quando puntano sul proprio personale, le medie imprese meridionali sentono di avere una marcia in più: il 50% che investe in capitale umano stima un aumento del fatturato entro il 2025 contro il 37% di chi non lo fa.
Il primo strumento per trattenere i talenti in azienda resta dunque l’incremento del salario (29%), seguito dai benefit aziendali (21%) e dal riconoscimento del lavoro svolto (17%). Poco utilizzata la concessione dello smart working (solo l’8%) o la flessibilità negli orari di lavoro (11%).
