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Extraprofitti banche: oneri non potranno pesare sui clienti

Teleborsa  |
25/09/2023 09:10

(Teleborsa) - Trovato l'accordo di maggioranza, il governo, con un emendamento del governo al dl Asset, riscrive la norma che introduce la tassa sugli extraprofitti delle banche e mette in campo l'Antitrust che vigilerà affinché gli istituti non scarichino sui clienti il peso dell'imposta che dovranno pagare da quest'anno. "È fatto divieto alle banche di traslare gli oneri derivanti dalla tassa sugli extraprofitti sui costi dei servizi erogati nei confronti di imprese e clienti finali. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato – recita l'emendamento del governo alla norma che introduce la tassa sugli extraprofitti, bollinato dalla Ragioneria – vigila sulla puntuale osservanza della disposizione anche mediante accertamenti a campione e riferisce annualmente al Parlamento con apposita relazione".
La tassa cambia ma non dovrebbe cambiare il suo gettito, stimato dal governo in poco meno di 3 miliardi. L'emendamento ricalibra il prelievo sul biennio 2021-23 e fissa allo 0,26% (invece dello 0,1%) il tetto massimo dell'imposta. Ma cambia la base imponibile: non più il totale dell'attivo ma l'importo complessivo dell'esposizione al rischio, una precisazione che esclude, dunque, i titoli di Stato.

Inoltre, le banche potranno scegliere se pagare la tassa oppure rafforzare il loro capitale: viene data la possibilità di versare due volte e mezzo la tassa in una riserva che non può distribuire utili ma che viene computata "tra gli elementi del capitale primario di classe 1", ovvero va a rafforzare il patrimonio delle banche.

''L'emendamento del governo al decreto Asset che va a migliorare la tassa sugli extraprofitti non cambia la sostanza. Infatti le banche potranno decidere o di pagare l'imposta del 40% dei maggiori profitti ottenuti in maniera passiva, per effetto dell'aumento dei tassi Bce, oppure di destinare l'intero ammontare di quegli extra profitti ad un'apposita riserva di bilancio – spiega in una nota il senatore di Fratelli d'Italia, Nicola Calandrini, presidente della V Commissione Bilancio –. In questo secondo modo si patrimonializzano di più, potendo così utilizzare questi importi accantonati per concedere un numero maggiore di mutui a famiglie e imprese, sostenendo ancora una volta il Pil, l'occupazione e la crescita. La stima del gettito derivante da queste modifiche resta pressoché immutato. Una scelta coraggiosa quella del Governo ritenuta prioritaria in questo difficile contesto al fine di ripristinare una maggiore giustizia sociale''.


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