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Turismo, al via censimento delle concessioni di tutti i beni pubblici

Teleborsa  |
18/07/2023 08:33

(Teleborsa) - "Con le misure di oggi diamo vita a una vera e propria rivoluzione nel turismo, che finalmente potrà avere, per la prima volta nella storia della Nazione, un piano frutto di una visione industriale che verrà attuato in stretto rapporto con le Regioni". Ad affermarlo in una nota è il ministro del turismo Daniela Santanchè commentando il pacchetto di misure sul turismo approvato ieri sera in Cdm. "Una rivoluzione che passa anche per la riforma delle guide turistiche approvata nel Consiglio dei ministri che, attesa da oltre dieci anni, è frutto di una concertazione proficua ed efficace con le parti interessate". Ma ad accendere lo scontro è l'approvazione, ieri in Cdm, di un decreto legislativo di Attuazione della delega di cui all'articolo 2 della legge 5 agosto 2022, n. 118, per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici. Un modo, attacca l'opposizione, per "non applicare la Bolkestein" e "cementificare le spiagge italiane".

"Al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza dei principali dati e delle informazioni relativi alle concessioni di beni pubblici, il decreto – spiega Palazzo Chigi in una nota – dispone la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni, denominato SICONBEP e garantisce il coordinamento e l'interoperabilità con gli altri sistemi informativi esistenti in materia. La rilevazione comprende tutti i beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile di cui agli articoli 822 e seguenti del Codice Civile che formano oggetto di atti, contratti e convenzioni che comportano l'attribuzione a soggetti privati o pubblici dell'utilizzo in via esclusiva di tali beni". Istituito presso il Mef, il sistema informativo di rilevazione delle concessioni dei beni pubblici, alimentato dalle amministrazioni pubbliche, ma anche dalle regioni e dagli enti locali – secondo quanto si apprende da fonti di governo – contiene le informazioni relative a tutte le concessioni dei beni demaniali o appartenenti al patrimonio indisponibile (natura del bene, ente proprietario e gestore, durata della concessione, modalità di assegnazione della concessione, entità del canone concessorio, eventuali rinnovi). I dati così acquisiti saranno pubblicati anche in forma aggregata in un'apposita sezione dedicata del sito istituzionale del Mef.

"Si riferisce al censimento delle concessioni di tutti i beni pubblici (quindi non solo spiagge ma anche piazze, laghi, fiumi, marciapiedi, ecc.) previsto dall'art. 2 della legge sulla concorrenza varata dal precedente Governo Draghi. Era già maturo per la sua approvazione dallo scorso dicembre dopo aver ricevuto il parere della Conferenza Unificata lo scorso 30 novembre. Con un ritardo di otto mesi e a 10 giorni dalla scadenza della delega, quindi, (prorogata con il "milleproroghe" dal 27 febbraio al prossimo 27 luglio)" – afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio commentando –. Dal censimento gli imprenditori balneari – assicura Capacchione – non hanno nulla da temere ma, anzi, tutto da guadagnare. Dai primi dati, infatti, è evidente che manca il presupposto per l'applicazione della direttiva Bolkestein, così come deciso dalla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea".

''L'attuazione delle deleghe è un chiaro segnale che il governo intende procedere finalmente alla mappatura delle coste italiane che chiediamo da anni e che, a nostro avviso, è la strada giusta per raggiungere una soluzione equilibrata alla questione Bolkestein – afferma Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, l'associazione che riunisce gli stabilimenti balneari aderenti a Confesercenti –. Dopo la conferma dell'avvio della mappatura attendiamo il prossimo tavolo tecnico, previsto per il 25 luglio, per approfondire ulteriormente il tema e identificare definitivamente i criteri della scarsità della risorsa che, ne siamo assolutamente convinti, in Italia non sussiste. Se così fosse, e i primi dati, per quanto grezzi lo dimostrano, nei mesi a venire si potrà finalmente procedere a un riordino complessivo delle norme che riguardano le concessioni demaniali, sempre nel rispetto dei principi europei ma con condizioni di applicazione decisamente diverse da quelle previste fino ad ora. Diamo atto al Governo di stare affrontando con grande serietà la questione. L'auspicio è che ora si possa mettere un punto alla questione una volta per tutte, dopo un tira e molla durato oltre 10 anni che non solo non ha portato a passi avanti, ma ha anche bloccato gli investimenti nel comparto gettando nell'incertezza migliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori''.

Il provvedimento è stato definito dal co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, "solo un trucco utile per avviare nuove cementificazioni e privatizzazioni, e per non applicare la Bolkestein". Critico anche il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova: "il punto non è trovare altre aree da mettere a gara, bensì quello di mettere a gara le aree già concesse che sono mediamente quelle di maggior pregio".

Ma, di fronte ai timori dell'opposizione, il governo tenta di rassicurare. "L'iniziativa – spiegano fonti di governo – consentirà di censire ed aggiornare tutte le concessioni (in essere o nuove) relativa a tutti i beni pubblici. Quanto alle concessioni balneari le stesse sono già censite nella banca dati istituita presso il Mit, alla quale fa riferimento l'art. 5 del decreto legislativo. Detta banca dati non viene in alcun modo archiviata o duplicata ma, esclusivamente, resa interoperabile con quella istituita presso il Mef, che, come detto, ha un contenuto ben più ampio. Conseguentemente – spiegano le fonti – "nessuna privatizzazione o cementificazione delle spiagge", bensì mera attuazione dell'art. 2 della legge concorrenza 2021, che "persegue il ben diverso obiettivo di assicurare la massima trasparenza e pubblicità di tutti i rapporti concessori".

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