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Dalla manovra all’UE: cosa ha detto il Presidente Bonomi

Dalla manovra all'UE: cosa ha detto il Presidente Bonomi
(Teleborsa) – “L’industria italiana è ingiustamente sottovalutata”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nell’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Faz, alla vigilia dell’incontro trilaterale a Berlino con i suoi omologhi di Germania e Francia. “Abbiamo subito – ha sottolineato – tre grandi crisi nel 2008, 2010 e 2011. Abbiamo preso delle belle sberle. Ma la sferzata è stata messa a frutto. Decine di migliaia di imprese italiane hanno rafforzato il loro patrimonio, sono entrate in catene globali del valore e forniture, hanno investito in ricerca e sviluppo, realizzato nuove catene distributive sui mercati esteri. Abbiamo diversificato l’export, siamo molto meno esposti verso la Cina della Germania. Magari noi non abbiamo dei grandissimi campioni internazionali come Francia o Germania, ma le medie imprese italiane, se si guardano tutti i settori merceologici di esportazione, sono sempre nei primi posti nei rispettivi settori del commercio mondiale”.



Sul governo Meloni: “il grande banco di prova arriverà con la prossima legge di bilancio, quella che arriva adesso. I testi non ci sono ancora e quindi preferisco dare giudizi solo quando li potremo valutare”.

“Per quanto riguarda – ha aggiunto il leader degli industriali italiani – il generoso sussidio statale per l’edilizia abitativa”, il superbonus, “il governo ha operato correttamente nel limitarlo perché era molto costoso per lo Stato. La tassa sugli extraprofitti bancari è un errore ed è rischiosa per la stabilità finanziaria. Infatti, il governo in Parlamento sarà costretto a modificarla radicalmente. Per Confindustria vanno ridotti in maniera strutturale i contributi previdenziali per portare più reddito nelle tasche dei lavoratori e va effettuato un grande rilancio degli incentivi per il programma Industria 5.0”, ha concluso Bonomi.

“Il bilancio Ue va espanso, a garanzia di nuovo debito comune. La maniera per farlo è devolvere alla Ue gli introiti di parte della Web tax pagata da giganti dell’It che dal mercato europeo estraggono enorme valore pagando bassissimi oneri fiscali, e quelli provenienti dal Carbon Border Adjusted Mechanism”. ha detto Bonomi secondo il quale “se l’Europa vuole essere un campione nelle basse emissioni, non ha senso ignorare che i beni importati in Ue hanno prezzi più bassi perché rilasciano enormi quantità di Co2, che invece l’industria europea riduce investendo molte risorse. Ci troviamo di fronte a una competizione globale mondiale a cui l”Europa deve rispondere congiuntamente con strumenti cooperativi”.