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Neolaureati, in Italia tasso di occupazione tra i più bassi d'Europa

Teleborsa  |
24/08/2023 09:00

(Teleborsa) - In base ai dati Eurostat l'Italia ha il più basso tasso di occupazione nell'Unione europea dei neolaureati. Nel 2022, l'82,4% dei neolaureati di età compresa tra 20 e 34 anni nell'Ue era occupato, contro il 65,2% dell'Italia. Dal 2014 al 2022, il tasso di occupazione per questo gruppo è aumentato di 7 punti percentuali, mostrando una costante tendenza al rialzo interrotta solo dalla pandemia di Covid-19. Nel 2022, a livello nazionale, i tassi di occupazione dei neolaureati erano più alti in Lussemburgo e Paesi Bassi (entrambi 93%), Germania (92%) e Malta (91%). Nel frattempo, i tassi più bassi sono stati segnalati in Italia (65%), Grecia (66%) e Romania (70%).

Il tasso di occupazione nel 2022 ha segnato un nuovo picco, superando il precedente massimo dell'81% raggiunto nel 2018, tasso che era rimasto invariato nel 2019. Il tasso di occupazione dei neolaureati maschi è stato costantemente superiore a quello delle neolaureate. Tuttavia, nel 2022, il divario si è ridotto a 2 punti percentuali, segnando la disparità minore registrata nell'arco di otto anni dal 2014 al 2022. Nel frattempo, la disparità maggiore tra il 2014 e il 2022 è stata registrata nel 2019 (4 punti percentuali).

"Le disparità nei tassi di occupazione - ha evidenziato Eurostat - possono essere spiegate dalla natura dei campi studiati, in quanto vi sono differenze nella domanda del mercato del lavoro. Le donne e gli uomini tendono a studiare campi diversi: ad esempio, una percentuale maggiore di studenti di scienze e tecnologia tende ad essere di sesso maschile".

Sempre in base ai dati dell'Istituto di statistica europeo, l'Italia è tra i paesi peggiori anche in termini di numero di laureati con il 29% di laureati nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni nel 2020. Il nostro Paese resta quindi ancora lontano dalla media europea e dall'obiettivo del 45% entro il 2030 fissato da Bruxelles. La quota italiana di laureati è superiore infatti solo a quella della Romania, pari al 25%. In testa alla classifica c'è Lussemburgo (61%), seguito da Irlanda e Cipro (entrambi 58%), Lituania (56%) e Paesi Bassi (52%).

In totale, nel 2020 il 41% della popolazione di età compresa tra 25 e 34 anni ha completato l'istruzione universitaria nell'Ue. Le quota delle donne laureate (46%) è risultata decisamente superiore a quella degli uomini (35%). Il divario di genere, osserva Eurostat, è aumentato nel tempo: da 9,4 punti percentuali registrati nel 2011 a 10,8 nel 2020. La quota di uomini laureati è infatti cresciuta negli ultimi dieci anni, ma ad un ritmo più lento rispetto a quello delle donne

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