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Tassi BCE: ecco quale sarà l'impatto su famiglie e imprese

Teleborsa  |
16/06/2023 06:54

(Teleborsa) - L'ultimo aumento dei tassi della BCE avrà ancora un impatto sulle tasche delle famiglie italiane, sotto forma di aumento della rata dei mutui, che va ad aggiungersi al caro vita ed al caro bollette. Un impatto che può superare 3.800 euro l'anno se confrontato con i valori del 2021, prima che iniziasse il ciclo senza fine d aumenti, che non si fermeranno neanche a luglio.

A questo punto ci si attende un completo allineamento dei tassi Euribor, un riferimento per i mutui a tasso variabile, ai tassi praticati dalla BCE: negli ultimi giorni, l'Euribor a 1 mese era già arrivato al 3,33% e potrebbe salire ancora a quota 3,58%, mentre quello a 3 mesi si è già portato al 3,52% ed è destinato ad aumentare fino al 3,77%.

Di qui l'allarme del Codacons che, facendo due calcoli, ha stimato un aumento medio di 20 euro al mese, che non p isolato e va ad aggiungersi ai precedenti, determinando un salasso per le famiglie.

Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, ossia l'importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l'acquisto di una casa, ed una durata di 25 anni, Codacons stima che la rata mensile sia destinata ad aumentare tra 15 e 25 euro. Se questi si aggiungono a tutti gli incrementi imposti dalla BCE a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile, rispetto al 2021, risulterebbe in aumento tra 240 e 320 euro, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra +2.880 e + 3.840 euro all'anno.

L'aumento dei tassi sta naturalmente avendo ripercussioni sia sulla domanda di mutui che sulla richiesta di finanziamenti delle imprese, che frena all'aumentare del costo. "Ciò che rileviamo come CRIF è una continua contrazione della domanda di mutui immobiliari, che a maggio di quest'anno tocca il -24,4%", afferma Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, aggiungendo "notiamo che l'atteggiamento prudente di chi li sottoscrive si ripercuote anche sull'importo medio che si contrae del -2,4%, per un valore pari a 143.390 euro".

Le richieste di credito delle aziende invece si sono contratte in misura minore, registrando nel primo trimestre un -6% per le imprese individuali ed un -2,4% per le società di capitali. Ciò accade perché le imprese hanno costi non rinviabili e un bisogno di liquidità permanente, ma c'è comunque una situazione di difficoltà. Il tasso di default delle aziende è tornato a crescere per la prima volta dopo 10 anni, anche se va detto che al momento resta contenuto intorno al 2%.

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