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Ue, intesa su Patto Stabilità: le nuove regole. Meloni: “Migliorativo per l’Italia”

Ue, intesa su Patto Stabilità: le nuove regole. Meloni:
(Teleborsa) – Deficit al di sotto del 3% del Pil e debito al di sotto del 60%– come già fissato nel Trattato di Maastricht – ma con le nuove regole vengono introdotti margini di flessibilità per evitare che il risanamento dei conti si trasformi in austerità, blocco degli investimenti e rallentamento della crescita: via libera dei ministri dell’Economia dell’Ue sul nuovo Patto di stabilità, frutto dell’ultimo lodo franco-tedesco nato nella cena di Parigi. L’intesa soddisfa l’Italia come sottolinea una nota di Palazzo Chigi che ufficializza la posizione di Roma.


“Meloni – si legge – considera importante che sia stato trovato tra i 27 Stati membri della Ue un compromesso di buonsenso per un accordo politico sul nuovo Patto di stabilità e crescita. Nonostante posizioni di partenza ed esigenze molto distanti tra gli Stati, il nuovo Patto risulta per l’Italia migliorativo rispetto alle condizioni del passato”. Sono “regole meno rigide e più realistiche di quelle attualmente in vigore, che scongiurano il rischio del ritorno automatico ai precedenti parametri, che sarebbero stati insostenibili per molti Stati membri”, prosegue la nota. E ancora: “Sebbene il nuovo Patto contempli dei meccanismi innovativi volti a tener conto degli effetti di eventi esterni e straordinari nel computo dei parametri numerici da rispettare, rimane il rammarico per la mancata automatica esclusione delle spese in investimenti strategici dall’equilibrio di deficit e debito da rispettare. Una battaglia che l’Italia intende comunque continuare a portare avanti in futuro”.



Soddisfazione espressa anche dal Ministro dell’Economia Giorgetti. Nel nuovo Patto di stabilità “ci sono alcune cose positive e altre meno”, dice sottolineando che “L’Italia però ha ottenuto molto e, soprattutto, quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese, volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo”.



Critiche invece dalle opposizioni. “Meloni mette una grande ipoteca sul futuro: quello sul Patto di stabilità è un cattivo compromesso per l’Italia, perchè l’Italia è stata assente nel negoziato: l’Italia ha accettato a testa bassa l’accordo di Francia e Germania. dice la segretaria del Pd Elly Schlein a Tg2 post. “Noi dovevamo batterci di più. Se torniamo ai rigidi parametri quantitavi è come se non avessimo imparato niente dalla pandemia. Avrebbero dovuto lottare molto più prima e io penso che questo è un accordo che farà molto male all’Italia”.


Il nuovo patto di stabilità è infatti più complesso di quello vecchio e risponde ad una serie di input: Berlino, dal canto suo, ha ottenuto un dato chiave: la cosiddetta ancora di salvaguardia che obbliga i Paesi che sono già rientrati sotto la soglia del 3% ad arrivare all’1,5% del deficit/Pil per avere un cuscinetto anti-crisi. Ma, anche in questo caso, per i paesi con debito superiore al 90% del Pil c’è una exit strategy: ridurre il deficit dello 0,25% annuo su un totale di sette anni invece dello 0,4% su un totale di 4 anni. Parigi, Madrid e Berlino hanno esultato all’unisono per un’intesa celebrata come “storica” su nuove regole fiscali definite “realistiche, equilibrate e adeguate alle sfide del presente e del futuro”.