Covid, dal Ministero della Salute linee guida per vaccinazione
(Teleborsa) - Mentre a livello globale si registra un aumento dei casi Covid derivante dal dilagare dell'ultima sottovariante di Omicron "EG.5" – identificata per la prima volta all'inizio dell'anno e recentemente dichiarata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) "variante di interesse" – in Italia il Ministero della Salute ha fornito le "Indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti COVID-19". E, dopo che il Governo ha abolito ogni forma di prevenzione del contagio (tra tutte spicca l'eliminazione dell'obbligo di isolamento per i positivi al Covid), quest'anno il vaccino potrebbe non essere gratuito per tutti. Il Ministero ha, infatti, stilato l'elenco dei gruppi di persone "a cui viene raccomandata e offerta la vaccinazione di richiamo annuale".
"In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, – si legge nella circolare del Ministero della Salute – è previsto l'avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l'utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), la cui approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per fine estate/inizio autunno e di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre. L'obiettivo della campagna nazionale – spiega il Ministero – è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato. La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. Una volta disponibili, i vaccini monovalenti adattati alla variante XBB.1.5 potranno essere usati nel rispetto delle indicazioni contenute nei RCP e fornite nelle fasi autorizzative. Relativamente alle tempistiche di somministrazione, sulla base delle informazioni e delle evidenze scientifiche al momento disponibili, si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall'ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre, che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario. Fatte salve eventuali specifiche indicazioni d'uso, sarà possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale)".
Gruppi di persone a cui viene raccomandata e offerta la vaccinazione di richiamo annuale – Persone di età pari o superiore a 60 anni; Ospiti delle strutture per lungodegenti; Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo "postpartum"
comprese le donne in allattamento; Operatori sanitari e sociosanitari addetti all'assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle
strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione; Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave, quali: Malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, inclusa l'asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l'ipertensione polmonare, l'embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia; Malattie dell'apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso
cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno; Malattie cerebrovascolari; Diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo; Malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del
motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodegerative; Obesità (BMI >30); Dialisi o insufficienza renale cronica; Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi; Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla
sospensione delle cure; Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l'ospite cronica); Attesa di trapianto d'organo; Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART); Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.); Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.); Asplenia anatomica o funzionale Pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione; Infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/µl o sulla base di giudizio clinico; Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; Sindrome di Down; Cirrosi epatica o epatopatia cronica grave; Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3.
Disponibilità di dosi – "In fase di avvio della campagna, nell'eventualità di una disponibilità di dosi insufficiente a garantire un'immediata adeguata copertura, – spiega il ministero – la vaccinazione, pur rimanendo raccomandata per tutti i gruppi di persone indicate, sarà prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari addetti all'assistenza negli ospedali e nelle strutture di lungodegenza.
Vaccino gratis solo per categorie a rischio – "Credo cha la vaccinazione anti-Covid debba essere offerta ma attenzione sulla gratuità. In questi anni abbiamo visto che la scelta della gratuità ci ha fatto buttare via milioni di dosi perché molti italiani non hanno capito l'importanza di questi vaccini. Quindi è ora che aprano gli occhi sul fatto che lo Stato spende tanto sui vaccini, un investimento importante. Giusto quindi che il Servizio sanitario nazionale offra gratis il vaccino anti-Covid alle categorie a rischio, previste dalla circolare della direzione della Prevenzione del ministero della Salute ma gli altri lo paghino" ha scritto sulla propria pagina Facebook Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. Di diverso avviso Massimo Andreoni, direttore Scientifico SIMIT, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. "Credo che in autunno il vaccino anti-Covid debba essere offerto gratis a chi lo vuole fare anche se non è nelle categorie per cui è raccomandato – dice Andreoni all'Adnkronos Salute –. Il nodo semmai sarà organizzativo. Dobbiamo cercare di rendere la vaccinazione più fruibile possibile anche perché ci confronteremo con una popolazione stanca. I grandi hub sono ormai chiusi quindi è difficile pensare di riattivarli, un grande ruolo avranno i medici di medicina generale e le farmacie". Secondo l'infettivologo, "non ci sarà un'adesione massiccia, quindi le perplessità sulla carenza di dosi andrebbero ridimensionate. Ci sono i vaccini a mRna di Pfizer e Moderna, ma – aggiunge – lascerei il ventaglio di possibilità aperto anche al vaccino proteico adiuvato", come Novavax. "Tutti poi saranno aggiornati alla variante XBB".
La situazione in Italia – "L'attuale stato epidemiologico internazionale mostra la circolazione di nuove varianti di Omicron che stanno determinando un aumento dei casi in diversi Paesi, che richiede pertanto la massima attenzione per valutare l'andamento futuro. In Italia – spiega Andreoni – si sta verificando un incremento del numero dei casi e persistono circa dieci decessi ogni giorno, cifra tutt'altro che trascurabile. Ci troviamo pertanto di fronte a una situazione epidemiologica complessa, in quanto i soggetti ultrasessantenni hanno un'immunità ridotta dovuta al fatto che hanno eseguito l'ultimo richiamo vaccinale più di sei mesi fa. È auspicabile che la vaccinazione autunnale venga fatta con i diversi vaccini oggi disponibili, sia quelli a mRna che quelli proteici adiuvati".