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FMI vede "crescita modesta" Eurozona ma sostiene BCE e austerità fiscale

Teleborsa  |
16/06/2023 09:05

(Teleborsa) - "L'economia dell'area dell'euro ha mostrato una notevole resilienza all'indomani dell'invasione russa in Ucraina", ma l'attività economica si è indebolita e "l'inflazione, sebbene in graduale calo, rimane elevata". Al momento, l'Eurozona sta attraversando una fase di "recessione tecnica", ma "la politica monetaria deve continuare a inasprirsi per portare tempestivamente l'inflazione all'obiettivo prefissato" ed "il consolidamento fiscale deve proseguire per allentare le pressioni inflazionistiche e ricostituire un margine di bilancio".

E' questo il giudizio dell'FMI sull'Eurozona, al termine della consueta visita annuale degli esperti del Fondo monetario, che consigliano all'UE di proseguire anche una politica strutturale tesa alla realizzazione della transizione verde ed all'aumento della produttività che si rivela strutturalmente debole.

"Una fedele attuazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) - sostiene il Fondo - darebbe impulso alla crescita realizzando le necessarie riforme strutturali e gli investimenti. Le riforme dovrebbero essere attuate come previsto, anche se potrebbe essere necessaria una maggiore flessibilità sulla tempistica degli investimenti se i paesi hanno vincoli sulla loro capacità di utilizzare i fondi".

Per l'Istituto di Washington "un rapido accordo sulla riforma della governance economica e di bilancio dell'UE (Patto di stabilità, Ndr) supporterebbe la sostenibilità di bilancio a lungo termine".

A proposito dell'inflazione, il Fondo ritiene che abbia raggiunto già un picco lo scorso anno, ma il target del 2% appare ancora molto lontano e verrà raggiunto solo a metà 2025.

Per l'FMI "è probabile che la crescita nell'Eurozona riprenda gradualmente nel 2023 e 2024, dopo un significativo indebolimento registrato nella seconda metà di quest'anno", ma "l'incertezza sulle prospettive rimane elevata, con i rischi per la crescita orientati al ribasso e quelli per l'inflazione al rialzo".

Quanto alle tensioni finanziarie, il Fondo ritiene che "i recenti segnali di turbolenza dei mercati finanziari sottolineino la necessità di monitorare continuamente le vulnerabilità, aumentare ulteriormente le riserve di capitale e completare l'architettura finanziaria dell'Unione".

"Il sistema bancario dell'Eurozona - spiega l'Istituto - si è dimostrato resiliente, ma l'inasprimento delle condizioni finanziarie potrebbe aumentarne la vulnerabilità". Nel complesso, le banche dell'area dell'euro hanno solide posizioni patrimoniali e di liquidità e hanno beneficiato di profitti più elevati poiché il rendimento delle loro attività è aumentato più rapidamente del costo delle loro passività, ma si ritiene che "il deterioramento della qualità del credito possa erodere i profitti delle banche e potenzialmente ridurre il capitale. È pertanto consigliabile aumentare le riserve di capitale delle banche laddove le banche registrano temporaneamente profitti elevati". Per l'FMI "anche le vulnerabilità nel settore dell'intermediazione finanziaria non bancaria richiedono un attento monitoraggio e un aggiornamento dello strumento di politica macroprudenziale".

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