"Ipotesi Metaverso", Emanuele: "Arte chiave di volta di civilizzazione costante"
(Teleborsa) - Arte e cultura "sono la chiave di volta di una civilizzazione costante pur nell'imperversare dell'evoluzione economica e tecnologica del mondo. Lo ha detto Emmanuele Emanuele presentando la mostra evento Ipotesi Metaverso, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che dal 5 aprile al 23 luglio 2023 sarà a Palazzo Cipolla a Roma.
Ideata e fortemente voluta da Emmanuele Emanuele e a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, la mostra trasformerà lo storico palazzo romano di Via del Corso in un viaggio tra linguaggi e visioni, virtuale e reale, per una mostra tra le prime del genere su scala internazionale-
La mostra vede insieme opere storiche di Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas.
"Questa mostra è una testimonianza della mia convinzione che la tecnologia, l'evoluzione economica e meccanicistica non prevarrà sulla visioni tridimensionale degli artisti" , prosegue Emmanuele Emanuele.
Questa mostra - spiega ancora - "si configura come la sintesi di quello che è il mio pensiero, ovvero che oggigiorno è necessario ed imprescindibile coniugare la tradizione con il nuovo che avanza, con il mondo digitale, con l'apporto delle nuove tecnologie, che costituiscono una vera rivoluzione anche nella maniera di manifestare il sentimento che è, fin dall'alba dei tempi, alla base dell'opera d'arte. A chi teme che la tecnologia possa sopraffare le specificità dell'essere umano, rispondo con la convinzione secondo cui l'umanità saprà trovare le risorse giuste per convivere con essa e non esserne totalmente asservita: in altre parole, ne sfrutterà le potenzialità affinché migliorino qualitativamente il nostro vivere. Per questo credo fortemente alla coesistenza del passato e del futuro e, come ho detto prima, ritengo che anche l'arte si sia uniformata a questa compresenza"