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Inflazione e tassi di interesse frenano la domanda di prestiti: +0,6% nel 2023

Teleborsa  |
27/06/2023 09:17

(Teleborsa) - Il credito bancario al settore privato è in rallentamento in Italia e crescerà complessivamente dello 0,6% nel 2023, per poi tornare al +1,3% nel 2024. A risentire dell'attuale clima di volatilità saranno soprattutto i prestiti alle imprese, previsti in calo dello 0,2% nel 2023. Più dinamico il credito al consumo che – seppure in rallentamento rispetto al +3% segnato nel 2022 – segnerà un +2,3% nel 2023. I mutui ipotecari dovrebbero aumentare dell'1,4% nel 2023, in calo dal 4,2% del 2022.

É quanto emerge dall'EY European Bank Lending Economic Forecast 2023, analisi della congiuntura creditizia italiana, finalizzata ad approfondire l'evoluzione dei prestiti al settore privato e a prevederne gli andamenti.

Stefano Battista, Italy Financial Services Market Leader di EY, ha commentato: "Sebbene le famiglie e le imprese italiane si trovino a fare i conti con tassi d'interesse più alti ed un livello d'inflazione che fatica a diminuire, la crescita dei prestiti – seppure in rallentamento rispetto al recente picco – è un segnale positivo di fiducia per il futuro. In una fase così complessa, le banche, grazie anche alla forza patrimoniale accumulata negli ultimi anni, hanno dato prova di resilienza e solidità. L'attuale incertezza economica e il contesto geopolitico metteranno ulteriormente alla prova il settore nel medio termine, ma la domanda complessiva di prestiti dovrebbe riprendersi entro il 2025. La sfida attuale per il sistema bancario è legata all'adattamento dei modelli di business per fare fronte alle nuove dinamiche di mercato e tecnologiche".

"Per quanto le banche italiane abbiano in generale dimostrato di avere dei fondamentali più positivi su liquidità e solidità patrimoniale rispetto alle banche europee, sicuramente il contesto sfidante porterà a dover gestire: gli impieghi in modo più ‘capital conscious' ottimizzando gli assorbimenti di capitale; il Pass Through in maniera graduale sui depositi ottimizzando il customer spread; la liquidità in via preventiva in un contesto normalizzato che vedrà l'assenza del supporto del TLTRO; non ultimi, in modo proattivo i clienti, la risorsa più importante, che richiederanno di interpretare e soddisfare in via continuativa le loro esigenze con modelli di business innovativi e aperti a ecosistemi con terze parti. Mi aspetto, infine, che nei prossimi mesi assisteremo al rivitalizzarsi di percorsi di aggregazione volti a ottenere scala e sinergie e migliorare quindi il cost/income", conclude Filippo Mastropietro, Banking & Capital Markets Leader di EY in Italia.

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