BCE: rischi per prospettive di crescita Eurozona sono "orientati al ribasso"
(Teleborsa) - I rischi per le prospettive di crescita economica dell'Eurozona "sono orientati al ribasso". Lo afferma la Banca centrale europea (BCE) nel suo Bollettino economico, spiegando che "le tensioni persistentemente elevate sui mercati finanziari potrebbero inasprire le condizioni del credito più ampie più del previsto e smorzare la fiducia".
Viene ricordato che la guerra della Russia contro l'Ucraina continua a rappresentare un significativo rischio di ribasso per l'economia e potrebbe nuovamente far salire i costi dell'energia e del cibo. Potrebbe anche esserci un ulteriore freno alla crescita dell'area euro se l'economia mondiale si indebolisse più bruscamente del previsto.
Tuttavia, le aziende potrebbero adattarsi più rapidamente al difficile contesto internazionale e, insieme all'attenuarsi dello shock energetico, ciò potrebbe sostenere una crescita più elevata di quanto attualmente previsto.
I rischi al rialzo per l'inflazione includono le pressioni esistenti sulla pipeline che potrebbero ancora far salire i prezzi al dettaglio anche più del previsto nel breve termine. "Fattori interni, come un persistente aumento delle aspettative di inflazione al di sopra dell'obiettivo del Consiglio direttivo o aumenti delle retribuzioni e dei margini di profitto superiori alle attese, potrebbero spingere l'inflazione verso l'alto, anche nel medio periodo", si legge nel documento.
Inoltre, una ripresa economica più forte del previsto in Cina potrebbe dare un nuovo impulso ai prezzi delle materie prime e alla domanda estera. I rischi al ribasso per l'inflazione includono tensioni sui mercati finanziari costantemente elevate che potrebbero accelerare la disinflazione. Inoltre, il calo dei prezzi dell'energia potrebbe tradursi in una riduzione della pressione dell'inflazione sottostante e dei salari. Un indebolimento della domanda, anche a causa di una maggiore decelerazione del credito bancario o di una trasmissione della politica monetaria più forte del previsto, contribuirebbe anche a pressioni sui prezzi inferiori a quelle attualmente previste, soprattutto nel medio termine
La BCE ritiene però che "l'inflazione rimarrà troppo alta per troppo tempo". Pertanto, nella riunione di marzo, il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. "L'elevato livello di incertezza rafforza l'importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni sui tassi ufficiali, che sarà determinato dalla valutazione delle prospettive di inflazione da parte del Consiglio direttivo alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza di trasmissione della politica monetaria", viene ricordato.