(Teleborsa) – I prezzi del petrolio continuano a scendere nella giornata odierna, toccando minimi da febbraio 2021, con il rafforzamento delle prospettive di un accordo di pace tra Russia e Ucraina, che ha fatto aumentare le aspettative di un potenziale allentamento delle sanzioni.
I future sul greggio Brent scendono dell’1,2% a 58,8 dollari al barile alle 9:30 ora italiana, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) viene scambiato a 55,9 dollari al barile, in calo dell’1,2%.
Gli Stati Uniti si sono offerti di fornire garanzie di sicurezza in stile NATO per Kiev e i negoziatori europei hanno riferito lunedì di progressi nei colloqui per porre fine alla guerra russa in Ucraina, un passo senza precedenti che ha alimentato l’ottimismo sull’avvicinarsi dei negoziati per la fine del conflitto. Il presidente USA Donald Trump ha affermato che un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina è più vicino che mai, dopo i colloqui di Berlino. La spartizione dei territori rimane però un grande punto da risolvere.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per rendere le garanzie di sicurezza legalmente vincolanti attraverso un voto al Congresso, nell’ambito di un accordo per porre fine alla guerra con la Russia. Zelenskiy ha affermato di aspettarsi che gli Stati Uniti si consultino prossimamente con la Russia, mentre i negoziatori ucraini potrebbero tornare in America per i colloqui del fine settimana. Potrebbe incontrare Trump quando “si avvicineranno” alla bozza finale di un accordo di pace, ha affermato.
“I mercati petroliferi seguiranno attentamente gli sviluppi, dato il significativo rischio di approvvigionamento derivante dalle sanzioni contro la Russia – commentano gli strategist di ING – Sebbene le esportazioni di petrolio russo via mare abbiano retto bene dall’imposizione delle sanzioni a Rosneft e Lukoil, questo petrolio fatica ancora a trovare acquirenti. Il risultato è un volume crescente di petrolio russo in mare. L’India, un acquirente chiave di petrolio russo dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, dovrebbe vedere le importazioni di greggio russo scendere a circa 800.000 barili al giorno questo mese, rispetto ai circa 1,9 milioni di barili al giorno di novembre”.
A peggiorare la situazione per le quotazioni del greggio, oltre alle prospettive di pace in Ucraina, sono i deboli dati economici cinesi pubblicati ieri, che hanno ulteriormente alimentato i timori che la domanda globale potrebbe non essere abbastanza forte da assorbire la recente crescita dell’offerta. La crescita della produzione industriale cinese ha rallentato al minimo degli ultimi 15 mesi e le vendite al dettaglio sono cresciute al ritmo più lento da dicembre 2022.
La prospettiva di un ampio surplus di petrolio, trainato da un’ondata di nuova offerta da parte dell’OPEC+ e dei paesi delle Americhe, nonché da una crescita contenuta della domanda, ha spinto i prezzi al ribasso durante l’intero 2025.
Petrolio ai minimi da inizio 2021 con progressi sulla pace in Ucraina e dati deboli in Cina
