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Pace fiscale, Ruffini: "La lotta all'evasione non è persecuzione"

Teleborsa  |
18/07/2023 09:22

(Teleborsa) - "Oltre alla riforma della giustizia, una grande e definitiva pace fiscale tra fisco e contribuenti è fondamentale, per liberare milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell'Agenzia delle entrate". È quanto ha detto il vicepremier Matteo Salvini, a Matera, a margine di una visita allo stabilimento Mermec-Ferrosud. "Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto" ha aggiunto Salvini alludendo a una proposta di rottamazione o a uno sconto sulla cifra. Una rappresentazione del fisco, quella fatta dal leader della Lega, che non è piaciuta al direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini,.

"Combattere l'evasione fiscale non vuol dire perseguitare i contribuenti, ma è un atto di giustizia – ha dichiarato Ruffini, intervenendo al convegno 'Facciamo l'Italia semplice' –. È un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano e le hanno pagate sempre fino all'ultimo centesimo, anche a costo di sacrifici e nonostante l'innegabile elevata pressione fiscale; di coloro che hanno bisogno del sostegno dello Stato, erogato attraverso i servizi pubblici con le risorse finanziarie recuperate. Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica perché se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione, servono risorse". "Siamo al fianco dei cittadini che vogliono continuare ad avere un corretto rapporto con il fisco e assicurare da parte di tutti il pieno e leale rispetto delle regole fiscali – ha proseguito Ruffini –. L'Agenzia è un'amministrazione dello Stato, non un'entità belligerante".

Il direttore dell'Agenzia delle entrate ha, inoltre, posto l'accento sui risultati positivi ottenuti con la lotta all'evasione fiscale. 'Tantissime anomalie vengono ormai in prima battuta semplicemente segnalate con una lettera di compliance. Solo con queste comunicazioni, nel 2022 abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro, raggiungendo peraltro in questo modo uno dei target del Pnrr" ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate ricordando come con l'attività antifrode – che opera ''spesso attraverso schemi anche transnazionali molto complessi'' – l'agenzia è riuscita a ''intercettare o bloccare 9,5 miliardi di euro''. "I risultati ci stanno dando ragione, visto che – ha sottolineato Ruffini – nel 2022 abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione, il più importante risultato di sempre''.

"Pace fiscale? Preferirei chiamarla tregua, in vista delle riforma, che già oggi abbiamo all'attenzione e che dovrà essere gestita nei mesi di novembre e dicembre – ha commentato il viceministro dell'Economia Maurizio Leo –. Già ci sono dei provvedimenti in atto, perché la tematica della rottamazione e della definizione delle liti dovrà trovare poi uno sviluppo nei mesi successivi di ottobre e novembre, quando si dovranno pensare delle rate. Già esiste una disciplina concernente la pace fiscale ma – ha precisato il viceministro – la cosa che mi preme sottolineare è che i provvedimenti che sono stati affrontati e che qualcuno definisce 'condono', tutto sono fuorché condono, perché l'imposta dev'essere pagata integralmente e le misure sono dirette solo a ridurre le sanzioni che oggi hanno assunto dei livelli sproporzionati, oltre al 240%, mentre negli altri Paesi europei non superano il 60%'', così ''diamo una possibilità di ridurre nel corso del tempo questo debito''.






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