Arvedi, nel 2022 risultato netto di 640 milioni di euro
(Teleborsa) - Arvedi, colosso italiano della siderurgia, ha chiuso il 2022 con ricavi di 7.756 milioni di euro e un risultato netto di 640 milioni di euro. Il Margine Operativo Lordo (MOL) è di euro 1.079 milioni di euro (pari al 13,9% dei ricavi), mentre l'Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 513 milioni di euro.
La società parla di un "risultato particolarmente positivo in un anno nel quale l'economia mondiale è stata condizionata da significativi elementi d'incertezza, determinati principalmente dalle tensioni geopolitiche conseguenti il conflitto russo-ucraino, dall'elevata inflazione e dal progressivo incremento dei tassi d'interesse".
Il 2022 è stato caratterizzato dall'acquisizione del controllo da ThyssenKrupp di Acciai Speciali Terni volta a rafforzare l'articolazione industriale del gruppo mediante l'inserimento di un produttore primario di acciaio inossidabile che completa la filiera già rappresentata da Ilta Inox ed Arinox, trasformatrici e clienti storiche di Acciai Speciali Terni. AST e le sue controllate rinvenienti dall'operazione hanno partecipato nel 2022 ai risultati di gruppo per soli 11 mesi contribuendo con 2.558 milioni di euro alla voce ricavi e per 163 milioni di euro al MOL, pari quindi al 6,36% dei ricavi.
"Gli ottimi risultati del gruppo confermano la piena sostenibilità dell'acquisizione di Acciai Speciali e del relativo piano di investimenti previsto per lo sviluppo del sito di Terni, pari a circa un miliardo di euro", si legge in una nota.
La principale azienda del gruppo, Acciaieria Arvedi, produttrice di prodotti piani (coils) di acciaio al carbonio, ha registrato ricavi pari a 3,60 miliardi di euro, in crescita di circa il 20% rispetto all'esercizio 2021, per effetto dell'aumento della componente prezzo, particolarmente rilevante nella prima metà dell'anno, quando il trend di crescita del consumo reale ha sostenuto la domanda. Il MOL della società si è attestato a euro 639 milioni, ossia circa 17,8% dei ricavi, valore in flessione del 5% rispetto all'anno precedente.