(Teleborsa) – Saldi al via da oggi in Valle d’Aosta e dal 5 gennaio nel resto delle regioni italiane, con la sola eccezione del Trentino Alto Adige. Previsti sconti più alti rispetto a quelli praticati nel 2023, ma inferiori nel confronto con il 2022. È quanto emerge dallo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni Istat, stimando il trend di quest’anno.
L’Abbigliamento (Indumenti + Accessori) quest’anno registra un abbassamento medio dei prezzi del 20,4%, in aumento di 1 punto percentuale su gennaio 2023 e in flessione di 1,3 punti sui saldi invernali del 2022. In particolare, il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con una riduzione del 22,1% rappresentano la voce più scontata, +1,1 punti sullo scorso inverno, -1,3 punti su due anni fa. La diminuzione minore del prezzo, come sempre, spetta agli Accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 9,6%. Le Calzature segneranno un ribasso del 18,2%, +0,7 punti rispetto al 2023, -2,2 punti sul 2022.
Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 20,1% (+1 punto nel confronto con l’inverno 2023, -1,4 sul 2022).
“Continuiamo a suggerire ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili, che spesso nascondono fondi di magazzino o prezzi vecchi gonfiati che, nonostante la direttiva Omnibus sul prezzo precedente, ancora permangono. Ricordiamo poi ai consumatori che se il prodotto è difettoso non devono più denunciare il difetto entro due mesi dalla sua scoperta, anche se prima lo fanno e meglio è” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima una stagione non troppo rosea per i saldi invernali: circa il 27% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali. Se aumenta leggermente il numero di famiglie che approfitteranno degli sconti, si abbassa invece la spesa media, che secondo le nostre stime si attesta a 169,70 euro a famiglia (il 4,9% in meno rispetto a gennaio 2023). Esiste, però, un forte divario: vi sono infatti famiglie che spenderanno cifre ben superiori a questa media, altre che non effettueranno alcun acquisto. Tra coloro che acquisteranno a saldo non manca chi ha “rimandato” qualche regalo di Natale al periodo di vendita promozionale, per acquistarlo a prezzi più vantaggiosi. A determinare il calo della spesa vi sono le numerose promozioni ormai divenute abituali nel periodo pre-natalizio, di cui le famiglie hanno approfittato ampiamente, specialmente per i regali di Natale. Inoltre contribuisce il cambiamento climatico, che ha determinato temperature sopra la media che non aiutano a spingere al rialzo l’acquisto dei capi invernali.
“Oltre a ciò, prosegue la situazione di difficoltà che interessa molte famiglie, costringendole a rinunce e atteggiamenti di consumo improntati alla prudenza, soprattutto in vista dei rincari che arriveranno nel 2024, che il nostro Osservatorio ha stimato pari a 1.011,26 euro a famiglia. Chi ha intenzione di effettuare acquisti approfittando dei saldi deve comunque tenere a mente alcune regole e raccomandazioni importanti: il rischio di incorrere in un inganno purtroppo è sempre dietro l’angolo ed è diffusa la possibilità di imbattersi in promozioni decisamente poco vantaggiose”, si legge in una nota di Federconsumatori.
Saldi, sconti più alti del 2023 ma solo il 27% delle famiglie approfitterà delle svendite invernali
