(Teleborsa) – “Un cambiamento nella politica monetaria era necessario per prevenire il radicamento dell’inflazione; l’inversione (finora) dello shock dell’offerta ha notevolmente allentato la pressione; la politica fiscale continuava a sostenere il ciclo in questa fase”. Lo ha affermato il direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in un discorso alla Vienna University of Economics and Business.
“Le incertezze abbondano – ha sottolineato Signorini – Le tensioni a livello mondiale, i cui effetti sui prezzi dei fattori di produzione sono stati relativamente contenuti nell’ultimo anno, potrebbero intensificarsi in aree di importanza strategica; nessuno può escludere del tutto nuovi shock sui prezzi dei fattori produttivi“.
“D’altro canto – ha fatto notare – se si considerano le condizioni monetarie, anche se gli attuali tassi di interesse non sono anomali rispetto agli standard storici, l’aumento dei tassi ufficiali non ha precedenti nei 25 anni di storia dell’euro, mentre gli aggregati monetari e creditizi sono scesi precipitosamente”.
Secondo Signorini, “tutto ciò richiede un approccio aperto e dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della stretta monetaria”.
Signorini (Bankitalia): non si possono escludere nuovi shock sui prezzi
