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BCE, Nagel: c'è ancora molta strada da fare sui tassi

Teleborsa  |
03/07/2023 13:01

(Teleborsa) - "A seconda dei futuri sviluppi dei dati, decideremo se i tassi di interesse di riferimento debbano essere ulteriormente aumentati dopo la riunione di luglio. Per come la vedo io, abbiamo ancora molta strada da fare". Lo ha affermato Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e quindi membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), ad un evento a Francoforte. Lo scorso 15 giugno il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base. Inoltre, la presidente Christine Lagarde ha lasciato pochi dubbi nella sua conferenza stampa sul fatto che fosse previsto un altro rialzo dei tassi a luglio.

Nagel ha sottolineato che "l'immagine dell'avvicinarsi del picco dei tassi di interesse è in realtà distorta. Perché dopo aver scalato una vetta, di solito segue immediatamente la discesa. Mi piace di più il paragone con l'altitudine di crociera di Christine Lagarde. Dopo tutto, un aereo non la lascia subito dopo averla raggiunta".

Analizzando gli effetti della stretta monetaria sull'economia e sul settore bancario, Nagel ha detto che è "gratificante" che le banche dell'area euro abbiano finora affrontato bene l'inversione di tendenza dei tassi di interesse, anche grazie alle riforme della vigilanza e della regolamentazione seguite alla crisi finanziaria del 2008/09. "Le nostre banche oggi sono meglio dotate di mezzi propri e di liquidità rispetto a allora - ha detto - Questo ora sta dando i suoi frutti".

Inoltre, ha evidenziato che "dominano i rischi al rialzo per le prospettive dei prezzi". In altre parole, "guardando le previsioni, ci si dovrebbe aspettare tassi di inflazione più alti piuttosto che più bassi - ha aggiunto - Ad esempio, aumenti superiori alle attese dei salari o dei margini di profitto potrebbero causare un aumento dell'inflazione nel medio termine".

Secondo il presidente della Bundesbank, il mercato del lavoro "è così robusto e teso che potrebbero esserci ulteriori forti aumenti salariali. L'andamento dell'economia reale non mostra quindi segni di eccessivo inasprimento. Anche i dati del mercato finanziario non supportano questo".

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