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Salario minimo, il metodo Brunetta: via gli ostacoli alla crescita dei salari

Teleborsa  |
14/08/2023 07:57

(Teleborsa) - Una soluzione nei prossimi due mesi per individuare una soluzione sul rafforzamento dei salari con un ampio confronto che coinvolga il Cnel in modo da trovare le risposte nella sessione di Bilancio. I tempi sono stati indicati dalla presidente del Consiglio, Giorgio Meloni, al tavolo con le opposizioni. Tempistiche che coincidono con quelle fissato dalla Camera che, ad inizio agosto, ha rinviato di 60 giorni l'esame della proposta di legge delle opposizioni (tranne Iv) sull'introduzione del salario minimo legale di 9 euro lordi.

Al centro del processo ci sarà quindi l'organo presieduto dall'ex forzista Renato Brunetta che già nei mesi scorsi aveva proposto il Cnel come soggetto mediatore. La linea è invece dettata da una memoria depositata dallo stesso Brunetta in commissione Lavoro alla Camera, la quale avanza otto proposte (principalmente di metodo) con l'obiettivo di creare la base per una proposta concreta.

Il primo punto sarà quello del coinvolgimento delle parti sociali, sindacati e rappresentanti del mondo dell'impresa. Questo – recitano il quinto e il sesto punto – con l'obiettivo di "favorire un pieno sviluppo a tutti i livelli della contrattazione" e contrastare i cosiddetti ‘contratti pirata' (firmati dai sindacati poco rappresentati e con paghe basse). Il trattamento economico dovrà fare riferimento al contratto collettivo di riferimento. Una proposta, questa, già avanzata a più riprese dalla maggioranza come contraltare del testo messo sul tavolo dalle opposizioni.

All'interno della memoria consegnata da Brunetta non c'è alcun riferimento al minimo legale. Anzi, si sottolinea la necessità di non limitarsi alla questione "salario minimo sì o salario minimo no", ma "affrontare, a monte, i problemi che ostacolano la crescita dei salari dei lavoratori, tra cui i ritardi nei rinnovi contrattuali aggravati dalla crescita del costo della vita e dall'elevato cuneo fiscale, dall'impatto della precarietà, del part-time involontario e del 'lavoro povero'. Il documento sottolinea infatti che quasi la totalità dei contratti si trova già al di sopra della soglia di 7-9 euro, prevista come minimo legale dalle recenti proposte di legge.

Secondo il presidente del Cnel il nodo da affrontare è quello della bassa produttività, fattore spesso indicato come responsabile della scarsa se non nulla crescita dei salari in Italia. Ma si parla anche di "riforma fiscale" in favore dei salari bassi e di rilanciare la connessione tra salari e andamento di impresa. Tra le forme di decontribuzione immaginate da Brunetta vengono ipotizzate "forme di partecipazione dei lavoratori, con una più forte legislazione fiscale di sostegno, a partire dalle soluzioni di profit sharing". Una sorta di distribuzione ai lavoratori degli utili d'impresa.




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