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Dal 2026 cambia tutto per disabili e caregiver: cosa prevede la nuova Legge 104

Dal 2026 cambia tutto per disabili e caregiver: cosa prevede la nuova Legge 104
Foto di Jon Tyson su Unsplash

Permessi aggiuntivi e nuovo congedo straordinario: cosa cambia nella Legge 104 nel 2026

L’Italia si prepara a una profonda revisione del sistema di sostegno alle famiglie che assistono persone con disabilità. Dal 1° gennaio 2026 entreranno infatti in vigore le modifiche alla storica Legge 104/1992, previste dalla Legge 106 del 18 luglio 2025, pubblicata in Gazzetta il 25 luglio e attiva dal 9 agosto.

Il nuovo impianto normativo introduce permessi aggiuntivi per visite mediche, un congedo straordinario non retribuito della durata massima di due anni e, per la prima volta, estende parte delle tutele anche ai lavoratori autonomi. Parallelamente, la Legge di Bilancio 2025 ha già rivisto il sistema delle detrazioni fiscali per i figli con disabilità, rimuovendo i limiti di età, mentre la Manovra 2026 ha istituito un fondo stabile da oltre 207 milioni annui dal 2027 destinato al supporto dei caregiver. Tutte queste riforme si collocano in un Paese in cui, secondo l’Istat, i caregiver informali superano i 7 milioni e in cui solo il 32,5% delle persone con disabilità ha un impiego.

Permessi aggiuntivi e nuovo congedo straordinario: cosa cambia nella Legge 104 nel 2026

Il cambiamento più rapido riguarda i permessi per cure sanitarie: dal 2026, chi lavora e convive con patologie oncologiche, degenerative o croniche potrà richiedere 10 ore in più all’anno oltre ai tre giorni mensili già previsti. Lo stesso diritto va anche ai genitori di minori con invalidità certificata pari almeno al 74%. Le ore extra sono destinate ad accertamenti medici, visite specialistiche e terapie e valgono sia per i dipendenti pubblici sia privati, mantenendo la copertura contributiva. Lo scopo dichiarato è agevolare chi deve conciliare terapie continuative e attività lavorativa.

La seconda innovazione è il nuovo congedo fino a 24 mesi, pensato per dipendenti con disabilità grave o affetti da malattie che compromettono significativamente la vita quotidiana. Il posto di lavoro resta garantito, ma l’assenza non è retribuita. Il congedo può essere utilizzato in blocco o in periodi separati dopo aver esaurito gli altri permessi previsti dai contratti. Al rientro, è riconosciuta una priorità nelle richieste di lavoro agile. L’Inps ha chiarito che durante i due anni non maturano ferie, tredicesima né Tfr, pur continuando a valere ai fini pensionistici. L’assenza di sostegno economico rischia però di renderlo difficile da usare per chi non ha mezzi sufficienti.

Tutele estese agli autonomi

Una novità attesa da anni riguarda il mondo delle partite Iva. Con la Legge 106, anche i lavoratori autonomi colpiti da patologie oncologiche o invalidanti potranno sospendere la loro attività fino a 300 giorni, senza perdere la posizione contributiva né la possibilità di riattivare la professione in un secondo momento. È un cambiamento che riconosce la trasformazione del mercato del lavoro italiano, sempre più caratterizzato da occupazione non dipendente, e offre una protezione a chi, in passato, rischiava di chiudere definitivamente la propria attività in caso di malattia.

Modifiche fiscali e fondo per i caregiver

La Legge di Bilancio 2025, approvata al Senato il 28 dicembre 2024, ha aggiornato le detrazioni per i familiari a carico: dal 1° gennaio 2025 spetta una detrazione di 950 euro per i figli tra 21 e 30 anni. Per i figli con disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 104, la stessa detrazione vale senza alcun limite di età, ampliando le tutele precedenti. L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 4/E del 16 maggio 2025, ha chiarito che il beneficio riguarda anche i figli affiliati o i figli del coniuge defunto conviventi con il contribuente.

Sul fronte economico, la Manovra 2026 introduce un fondo specifico per i caregiver: 1,15 milioni nel 2026 e oltre 207 milioni ogni anno dal 2027. Le risorse serviranno a sostenere programmi legislativi dedicati alla definizione ufficiale del ruolo del caregiver familiare e al riconoscimento del valore sociale della cura non professionale. La ministra Alessandra Locatelli ha evidenziato che il 2026 sarà un anno di “transizione”, utile a costruire una normativa più strutturata sull’assistenza domiciliare.

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