Milano, 5 set. (askanews) – La vendemmia 2025 del Gruppo Zonin1821 si annuncia positiva in tutte le sette Tenute italiane, con produzioni equilibrate e prospettive qualitative incoraggianti, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia.
A Ca’ Bolani a Cervignano del Friuli (Udine), nel territorio della Doc Aquileia, l’inverno mite e la primavera regolare hanno favorito le viti. Un luglio più fresco e piovoso della media ha consentito alle piante di accumulare riserve idriche utili per superare la siccità di agosto. “La vendemmia si preannuncia molto positiva: i vini presenteranno un tenore alcolico leggermente più contenuto e un’acidità più spiccata, caratteristiche che si tradurranno in prodotti freschi e verticali, particolarmente apprezzati dal mercato” spiega il direttore Roberto Marcolini, sottolineando la prospettiva di buona longevità per i vini della Denominazione.
In Piemonte, a Poggio le Coste a Bistagno (Alessandria), l’inverno lungo e rigido ha posticipato il germogliamento di due settimane. Le piogge primaverili hanno assicurato riserve idriche sufficienti fino all’estate, segnata da temperature elevate ma mitigate da precipitazioni regolari. “Abbiamo iniziato il 25 agosto con il Moscato, che promette vini intensamente profumati. Le uve a bacca rossa si presentano sane, con una produzione abbondante e maturazione anticipata di circa una settimana” informa il direttore Paolo Tealdi, indicando che Dolcetto, Barbera e Nebbiolo seguiranno nei primi giorni e a metà settembre.
Tealdi segue anche la Cantina Oltrenero, nell’Oltrepò Pavese (Pavia). Qui la stagione si è aperta con una primavera calda e secca, seguita da abbondanti piogge tra aprile e maggio e poi da un’estate molto calda con due ondate di calore fino a 40 gradi. “Abbiamo iniziato il 4 agosto con il Pinot Nero per le basi spumante, seguiti da Pinot Meunier e Moscato. La qualità è eccellente, in particolare per le basi Metodo Classico, con pH ottimali tra 2,99 e 3,02” precisa Tealdi. Con il 40% delle uve già raccolte, le rese si attestano a 100 quintali per ettaro per il Pinot Nero e 120 per il Moscato.
A Principi di Butera (Caltanissetta), l’inverno mite e la primavera piovosa hanno favorito uno sviluppo equilibrato. “Abbiamo iniziato l’11 agosto con Chardonnay e Nero d’Avola per la base spumante, seguiti da Grillo, Merlot, Syrah e Inzolia. Concluderemo tra fine settembre e inizio ottobre con il Nero d’Avola per le selezioni Amira e Deliella” dichiara Tealdi, sottolineando un’annata contraddistinta da ottima qualità e buona quantità.
A Rocca di Montemassi a Roccastrada (Grosseto), la gestione agronomica è stata condotta secondo pratiche biologiche, con sovescio e letame proveniente dalle vacche maremmane. Le piogge di aprile e maggio hanno richiesto particolare attenzione alla difesa fitosanitaria, ma hanno anche accumulato riserve utili per l’estate. “Il caldo di giugno ha reso necessaria l’irrigazione, ma ha favorito bucce più spesse e resistenti. Ferragosto ha accelerato i tempi, anticipando la raccolta di circa una settimana” racconta il direttore Alessandro Gallo, confermando aspettative ottimistiche soprattutto per bianchi e rosati.
Sempre in Toscana, al Castello di Albola a Radda in Chianti (Siena), il germogliamento tardivo ha consentito di evitare danni dalle piogge di aprile. “L’estate ha visto temperature elevate e, in agosto, alcuni fenomeni di stress idrico. Le piogge di fine mese hanno però riequilibrato la situazione, migliorando la maturazione fenolica e il colore degli acini” aggiunge Gallo, che parla di un’annata in equilibrio e con prospettive incoraggianti per i rossi.
A Masseria Altemura a Torre Santa Susanna (Brindisi), in Puglia, le piogge autunnali e invernali abbondanti hanno sostenuto i vigneti. “Le notti fresche di agosto hanno favorito soprattutto i bianchi, che si prospettano eccellenti. In particolare i vigneti di Primitivo, grazie all’età più elevata delle piante, mostrano un equilibrio ottimale” spiega il direttore Antonio Cavallo. Attualmente è in corso la raccolta del Primitivo, mentre sono già state completate le vendemmie di Moscato e Fiano. Seguiranno Negroamaro e Aglianico.
Fondato nel 1821 a Gambellara, in Veneto, Zonin1821 è oggi uno dei principali gruppi vitivinicoli italiani a conduzione familiare. Dopo oltre due secoli e sette generazioni, il Gruppo conta oltre 500 collaboratori, una sede storica a Gambellara e quattro filiali operative all’estero, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Cina e in Svezia. La distribuzione dei vini raggiunge più di 140 Paesi, mentre la produzione si estende su oltre 4.000 ettari vitati e si articola nelle principali regioni italiane. Alle Tenute nel nostro Paese, si aggiungono Barboursville Vineyards in Virginia e Dos Almas in Cile. A completare il portafoglio, il Gruppo distribuisce anche i vini dei marchi Ca’ Vescovo, Sette Archi, Feudo del Principe, Sant’Ilario, San Zeno e Conti Buneis. Zonin1821 registra un fatturato di circa 200 milioni ed è guidato dall’Ad Pietro Mattioni, affiancato da Domenico, Francesco e Michele Zonin che ricoprono rispettivamente i ruoli di presidente e vicepresidenti.

