Sul fronte delle liste d’attesa in Sicilia l’assessore alla Salute della Regione assicura: “Stiamo facendo dei passi in avanti incredibili”. Daniela Faraoni risponde così al termine della commissione parlamentare all’Ars sulla questione dei dati sulle cardiochirurgie pediatriche siciliane inserite nella Rete ospedaliera trasmessa al ministero. “Dei passi enormi nell’organizzazione – ci spiega l’assessore Faraoni – anche per la mole di attività che stiamo svolgendo sul territorio e per essere riusciti in una cosa in cui tutti mi dicevano che ero pazza: quando ho detto che le prenotazioni per le brevi e per le urgenti devono sparire”.
Il cambio del vertice all’assessorato di piazza Ottavio Ziino è avvenuto a inizio anno tra Giovanna Volo e Daniela Faraoni che si è insediata in pieno tumulto da referti istologici stantii – per tempistica ed in parte anche per stato di conservazione dei campioni – all’Asp di Trapani. Una vicenda per la quale in prima battuta ha pagato il direttore generale Ferdinando Croce, costretto alle dimissioni per non incorrere in una revoca di incarico, molti pazienti oncologici tra i quali la professoressa Maria Cristina Gallo che fece scoppiare mediaticamente il caso e purtroppo deceduta una settimana addietro, una decina di presunti responsabili dei ritardi rinviati a giudizio.
Nei tempi le prenotazioni delle urgenze e delle brevi
In questi dieci mesi circa sono rientrate nei tempi, mediamente in tutta la Sicilia, le prenotazioni delle urgenze e delle brevi. Prestazioni da erogare rispettivamente da erogare entro 72 ore ed entro 10 giorni dalla prenotazione. Il lavoro di riassorbimento della emorragia di prestazioni urgenti e brevi è durato mesi ed ha avuto una svolta incisiva ad inizio settembre con la direttiva firmata Faraoni e destinata a tutti i manager della aziende sanitarie siciliane.
Le prestazioni sanitarie non urgenti
Restano per nodi cruciali da risolvere sulle prestazioni sanitarie non urgenti, cioè quelle differibili e quelle programmabili. Inoltre, resta da risolvere l’organizzazione generale. Quella su cui Daniela Faraoni afferma essere stati fatti “passi enormi” ma che ovviamente non definisce risolutivi. Per testare il sistema anche su Palermo, scontrandoci purtroppo con il problema organizzativo, abbiamo tentato di effettuare delle prenotazioni per visite specialistiche programmabili – reali e quindi senza contribuire a disservizi nel sistema sanitario regionali con false prenotazioni – mediante il “sovracup regionale” ed abbiamo seguito una urgenza da pronto soccorso.
Per le visite programmabili, nello specifico una visita oculistica ed un esame del sangue, provando a prenotare mediante il comunemente detto “Super Cup”, il Centro Unico di Prenotazione regionale dell’Asp più grande d’Italia, che dovrebbe consentire di programmare una prestazione presso diverse aziende o distretti sanitari in base alla comodità logistica per risparmiare lunghe attese, abbiamo chiamato a lungo sentendo rispondere sempre lo stesso messaggio: “Siete in linea con il centro unico di prenotazioni dell’Asp di Palermo. Per prenotare prestazioni con ricetta del Sistema sanitario nazionale, digitare 1; per prenotare prestazioni a pagamento in attività intramoenia digitare 2”. Poi, digitando “1” ad ogni tentativo si ripeteva l’altro messaggio: “Tutti i nostri operatori sono al momento occupati. La invitiamo a richiamare in un altro momento. Grazie”.
Neanche il brivido dell’attesa con musichetta in loop. Dopo il “grazie” va giù la linea. Il numero telefonico non è l’unica via, c’é anche quella “fai-da-te” sul sito. A questa però, un paese anziano con ultime generazioni in fuga, è chiaro che non tutti possono accedere senza “assistenza tecnologica”. Per prenotare le visite specialistiche bisogna quindi avere tanta pazienza, un telefono fisso oppure una power bank per lo smartphone, e tentare la sorte per ore.

