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Ddl sulla formazione professionale: semaforo verde dall’Ars

Ddl sulla formazione professionale: semaforo verde dall’Ars
Ars, ok a manovra quater: sbloccati 200 milioni di euro

Il Piano prevede che “possano essere svolti percorsi formativi on the job come alternanza, tirocini extra-curriculari e formazione interna”

E’ arrivato il via libera dell’Ars al disegno di legge sulla formazione professionale, con 32 voti favorevoli e 22 astenuti. Una legge che, modificando la n. 23 del 2019, prevede che “il sistema formativo regionale sia orientato a promuovere l’introduzione di sistemi premiali e meccanismi volti ad incoraggiare un maggiore coinvolgimento accreditati in attività progettuali e formative che prevedano il coinvolgimento di soggetti privati”. La mancata approvazione della norma avrebbe comportato per l’Italia la perdita di cento milioni di fondi Pnrr.

La soddisfazione dell’assessore Turano

“Chi mi conosce sa che i suggerimenti che mi sono venuti dall’aula mi impongono di essere molto riconoscente nei confronti delle opposizioni. Il provvedimento di oggi non avrebbe potuto vedere la luce senza la solidarietà e la responsabilità della minoranza, che ringrazio in maniera sincera e accorata”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Formazione professionale, Mimmo Turano, dopo il via libera dell’Ars al disegno di legge sulla Formazione professionale, rispondendo alle critiche delle opposizioni per il ritardo con il quale il titolare del settore aveva portato in aula il testo della norma.

Il nuovo disegno di legge

Il disegno di legge si ispira al “Piano nuove competenze-transizioni» adottato con decreto dal ministero del Lavoro il 30 marzo del 2024, previa intesa Stato-regioni. Il Piano prevede che “possano essere svolti percorsi formativi on the job come alternanza, tirocini extra-curriculari e formazione interna”. In base a questi principi, si legge nella relazione degli uffici dell’Ars, il disegno di legge approvato da Sala d’Ercole prevede quindi che la formazione possa essere “espletata in contesti di lavoro (work based learning) anche in percorsi formativi brevi, con particolare attenzione ai settori chiave della crescita intelligente e sostenibile, tra i quali la green economy, la blue economy e l’innovazione tecnologica”.

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