Per il Pd si tenta di affossare un testo cardine per i diritti civili. E dietro potrebbero esserci gli ultracattolici russi e americani, Putin, Orban, i suprematisti bianchi e l'estrema destra
Il Ddl Zan per i diritti civili è approdato in Senato ma sommerso da oltre mille emendamenti. Di questi, quasi settecento sono stati presentati solo dalla Lega di Matteo Salvini.
E per il Pd, si tratta di un chiaro tentativo di affossare il testo.
Ma, come le inchieste della trasmissione della Rai Report di qualche mese fa hanno dimostrato, dietro l’opposizione al Dl Zan non c’è solo l’omofobia del Carroccio, ma ben altro.
Secondo quelle inchieste autentici fiumi di denaro sarebbero arrivati infatti a organizzazioni ultracattoliche italiane ed europee e a partiti della destra da oligarchi russi e suprematisti bianchi americani. Sarebbero coinvolti, in Italia, Lega e Forza Nuova.
Si ipotizza che la “Santa alleanza” internazionale chieda fedeltà attraverso simbologie se si vuole banali ma comunque forti, come gli ostentati baci a crocifissi e medagliette da parte di Salvini di qualche mese fa.
Più di recente, e più concretamente, ci sono stati i provvedimenti omofobi del leader ungherese Viktor Orban, stigmatizzati dall’Ue, che li ha bocciati, e dal nostro presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ora il fronte della battaglia per i diritti civili si sposta in Italia, facendo registrare la posizione ondivaga di Matteo Renzi e di Italia viva.