De Luca, "Sfiducia a Musumeci e voto subito per salvare la Sicilia" - QdS

De Luca, “Sfiducia a Musumeci e voto subito per salvare la Sicilia”

Raffaella Pessina

De Luca, “Sfiducia a Musumeci e voto subito per salvare la Sicilia”

mercoledì 16 Febbraio 2022

Ieri conferenza stampa di Cateno De Luca a Palazzo dei Normanni. “Proiezioni ci danno tra il 15 e 20%, non candideremo deputati uscenti”

PALERMO – L’ex sindaco di Messina e candidato governatore della Sicilia, Cateno De Luca chiede un cambio di passo per la prossima legislatura siciliana che dia spazio ad una nuova classe politica. È quanto ha chiesto durante la conferenza stampa convocata in Sala Rossa a Palazzo dei Normanni insieme a Danilo Lo Giudice di Sicilia Vera per presentare la mozione di sfiducia al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.

De Luca ha colto l’occasione per spiegare la sua ricetta per salvare la Sicilia. “Questo Governo che doveva essere quello della discontinuità – ha detto – è riuscito a fare peggio dei precedenti: dopo la iattura di Crocetta è arrivata la sciagura di Musumeci. Chiediamo che si vada al voto e presentiamo una mozione di sfiducia che proporremo a tutti i gruppi senza alcun pregiudizio. Non si può continuare a massacrare la Sicilia per altri otto mesi”. Tra le motivazioni contenute nella mozione, le troppe leggi impugnate dal consiglio dei ministri (14 in tredici mesi), il pasticcio dei Centri per l’Impiego, la penuria di “nuovi” posti letto, che nonostante le promesse dello scorso anno, ha determinato che gli ospedali si affollassero di positivi al Covid, e una maggioranza parlamentare che cade a pezzi con una conflittualità ormai irrecuperabile.

“La Regione ormai naviga a vista – ha spiegato Lo Giudice – in un perenne regime transitorio, senza bilancio, né finanziaria, con l’incapacità di programmare e progettare per l’utilizzo dei fondi del Pnrr. Si tratta – prosegue Lo Giudice – di un quadro politico che non può che portarci a richiedere le dimissioni di Musumeci. La mozione di sfiducia che presentiamo è essenziale per avviare un percorso per risollevare le sorti della Sicilia”. Da qui inevitabile il passaggio a quella che sarà la strategia per la prossima campagna elettorale. “Le nostre proiezioni ci danno in una forchetta tra il 15 e il 20 per cento ma chiunque vincerà le elezioni regionali non avrà la maggioranza in Aula, chi vincerà non prenderà più di 30 deputati”. Per De Luca il suo polo si porrà in mezzo tra il centrodestra e il centrosinistra alleato con il M5S: “In ogni caso la maggioranza si creerà in Aula. Il vero governo nascerà là e con un programma, per quanto mi riguarda, fatto su punti ben precisi”. “Musumeci mi deve ringraziare perché si ricandiderà grazie alla mia candidatura: il centrodestra non troverà nessuno che si immoli candidandosi contro di me… perché perde sicuro”. Nell’ambito del centrodestra con una mia candidatura in campo non ci sarà nessun big che vorrà sostituire Musumeci, si realizzerà il mio sogno: scontrarmi con lui”.

Non fa nomi su quelli che saranno i candidati della sua lista. “I candidati ci sono già in tutte le province, l’ufficializzazione dei primi nomi avverrà tra una settimana a Catania. Voglio iniziare da lì per dire al nostro presidente che gli stiamo notificando l’avviso di sfratto. Ogni settimana saranno ufficializzare tre-quattro candidature per provincia”. Ma quello che De Luca ha sottolineato è che bisogna svecchiare la classe politica: “Nessun deputato uscente sarà candidato nelle mie liste, tranne ovviamente Danilo Lo Giudice. Non si può delegare il futuro di questa terra ad una classe politica logorata, che vive chiusa nel Palazzo una vita completamente scollegata dalla realtà, ancorata a logiche e schemi che non esistono più”. E punta ad un progetto meridionalista con la Sicilia come laboratorio di questo progetto: “Non mi interessano le poltrone e la mia storia lo dimostra, avendo lasciato per ben due volte Palazzo dei Normanni. Oggi ho la libertà e le mani libere che mi permettono di rifiutare le proposte che sono arrivate perché ho l’obiettivo di essere un amministratore”. E, coerente con questo progetto, De Luca ritiene di non dover ottenere l’assenso di Roma alla sua candidatura. “Non accetto la logica di chi pensa che il candidato governatore debba essere battezzato a Roma e poi imposto a tutti qui. A Salvini l’ho detto chiaramente”.

Sulla mozione di sfiducia annunciata in conferenza stampa si registra la reazione del M5s: “Il M5S non potrebbe che votare a favore – si legge in una nota a firma del capogruppo all’Ars Nuccio Di Paola -. Già in passato il M5S ha promosso e votato un atto del genere contro il presidente della Regione, che, a più riprese e praticamente in tutti i settori, ha confermato la sua inadeguatezza a rimanere a palazzo d’Orleans. Prima va a casa Musumeci, prima i siciliani cominceranno a respirare”. “Il Partito Democratico vuole battere Musumeci sul campo, in campagna elettorale e senza manovre di palazzo – spiega in una nota Anthony Barbagallo, Segretario regionale del Pd -. Speriamo che si ricandidi per sconfiggerlo con i voti dei siciliani. Detto questo, a scanso di equivoci, quando e se una mozione di sfiducia dovesse approdare in Aula certamente il Pd voterà a favore”.

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