La fotografia che emerge dal report dell’Ufficio Studi Cgia di Mestre sui dati forniti da Banca d’Italia e Istat. Nel 2021 solo l’1,8% in più degli isolani ha contratto debiti rispetto al 2020
PALERMO – In Sicilia pochi sono disposti a far ulteriormente debiti. Appena l’1,8% in più, nel 2021, rispetto al 2019, numero tra i più bassi in Italia considerando l’attuale contesto socio-economico. Una percentuale che descrive tutta la prudenza ma anche la paura delle famiglie isolane, in questo momento di estrema incertezza, con una emergenza sanitaria chiusa in termini istituzionali ma ancora nel pieno in termini di contagi, e una guerra in Europa che ha assestato la botta finale al sentimento di angoscia che si respira in tutte le case ormai da oltre 24 mesi.
Più attenti alla spesa della Sicilia solo Molise, Basilicata e Calabria
Una percentuale che si mantiene tra le più basse in Italia, ponendo la Sicilia al 17esimo posto nella graduatoria delle regioni italiane, capeggiata dal Trentino Alto Adige, che registra una variazione in positivo del 9%, mentre la media italiana si ferma al 5,4%. Più attenti nella spesa rispetto ai siciliani, solo il Molise, la Basilicata e la Calabria. I numeri vengono fuori dall’elaborazione, da parte dell’Ufficio Studi Cgia di Mestre, dei dati forniti dalla Banca d’Italia e dall’Istat.
Non è un caso, però, che oltre alla propensione a non fare debiti, la Sicilia si posizioni in basso anche per quanto riguarda gli impieghi medi per famiglia nel 2021: in Sicilia ci si ferma a 15.247 euro, contro i quasi 29 mila euro del Trentino Alto Adige.
Se si guarda alla classifica per città, le maggiori siciliane si posizionano in basso nell’elenco: la prima che si incontra è Palermo, al 69esimo posto, con un aumento del debito nel 2021 del 3,4% rispetto al 2019; a seguire, al 73esimo, Catania, con un aumento del 1,9%.
Quindi, al 76esimo posto, Siracusa, in cui il debito addirittura diminuisce, rispetto al 2019, dello 0,5%; stessa situazione a Ragusa, all’85esimo posto della classifica. Messina si trova poco più in basso, all’88esimo posto, con un aumento del debito dell’1,6%; ancora, Trapani, al 95esimo, con un +2,5%, e poi Caltanissetta, al 98esimo posto, con -0,6%. In coda alla classifica, al 105esimo posto Agrigento (+0,7%) e quindi Enna (+1,5%).
A livello nazionale, al 31 dicembre 2021 il debito ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro. L’importo medio per nucleo famigliare era di 22.237 euro; se confrontato con il dato di 12 mesi prima, la variazione è stata positiva e pari a 851 euro.
Preoccupa il rischio usura
Se da una parte è importante che ci sia la voglia di andare avanti e anche di spendere, dall’altra, a preoccupare l’Ufficio studio della Cgia, è il rischio usura. Una preoccupazione che comunque non diventa allarme: nonostante lo stock dei debiti sia in aumento e gli effetti negativi del caro vita e del caro bollette siano esplosi solo dopo l’inizio di quest’anno, la situazione è critica, ma non drammatica.
Lo dimostrano i numeri: le aree provinciali più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati. Sicuramente in queste realtà tra gli indebitati ci sono anche nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori potrebbero essere legati ai significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare che, ovviamente, sono riconducibili a famiglie benestanti.
Altra cosa, invece, è interpretare i dati del Mezzogiorno; benché in termini assoluti la situazione sia meno critica che nel resto del Paese, il peso dell’indebitamento delle famiglie più povere è sicuramente maggiore che altrove.
Le famiglie più in “rosso” sono ubicate nella provincia di Milano, con un debito medio di 33.523 euro; al secondo posto quelle di Monza-Brianza, con 31.547 euro e al terzo posto le residenti a Bolzano, con 30.643 euro. Tra le meno esposte, invece, le famiglie residenti nella provincia di Reggio Calabria, con un’esposizione di 10.712 euro, quelle di Agrigento, con un debito di 10.185 euro e quelle di Vibo Valentia, con 9.964 euro. Infine, le famiglie meno indebitate d’Italia si trovano a Enna, con un “rosso” pari a 9.468 euro.