Debora Pagano, il marito resta in carcere: convalidato il fermo - QdS

Morte Debora Pagano, convalidato fermo del marito: “Sul corpo ecchimosi e fratture” – VIDEO

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Morte Debora Pagano, convalidato fermo del marito: “Sul corpo ecchimosi e fratture” – VIDEO

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giovedì 14 Luglio 2022

Convalidato il fermo del marito di Debora Pagano, accusato di omicidio. Riscontrate numerose "anomalie comportamentali"

La Procura della Repubblica di Catania, all’esito di serrate e complesse indagini dalla stessa coordinate e svolte dai carabinieri della Compagnia di Giarre, insieme al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania, ha disposto il giorno 10 luglio il fermo nei confronti di Leonardo Fresta nato a Giarre (Catania) il 16 giugno 1982, con trasferimento nella casa circondariale di Catania Piazza Lanza.

L’uomo è gravemente indiziato di essere, allo stato degli atti, l’autore dell’omicidio della convivente Catena Pagano (detta Debora) di 31 anni, rinvenuta cadavere lo stesso giorno, all’interno dell’abitazione in cui i due convivevano con la figlia minore, in quel frangente non presente in quanto affidata ai nonni materni, per trascorrere con essi il fine settimana.

“Comportamenti anomali da parte del marito”

Il quadro indiziario raccolto, ha infatti permesso di collocare la morte della donna nella serata di venerdì 8 luglio e di riscontrare una sequela di anomalie comportamentali da parte del fermato che, in uno alle prime risultanze tecniche riconducibili agli accertamenti effettuati dal medico legale e dal personale della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri, hanno portato la Procura all’emissione del fermo.

Tra queste, lo stacco temporale di oltre un giorno e mezzo tra il momento della morte e quello in cui è stato dato avviso dallo stesso Fresta al 118, pur essendosi questi, a suo dire, immediatamente reso conto del decesso, nonché le contradditorie versioni rese al personale sanitario del 118 intervenuto sui luoghi, rispetto a quelle fornite nell’immediatezza dei fatti, nonché rispetto a quelle rese in sede di interrogatorio.

Autopsia, riscontrate “ecchimosi e fratture”

Determinante anche il ritrovamento sul corpo della vittima, da parte del medico legale, di indicazioni tali da poter ragionevolmente escludere la causa naturale del decesso, in forza della presenza di numerose ecchimosi riscontrate in varie parti del corpo e della frattura dello sterno e di una costa.

Riscontrata anche la presenza, rilevata mediante l’utilizzo del “Luminol”, di diffuse tracce ematiche all’interno dell’abitazione anche in ambienti diversi dal bagno, nonché una generalizzata, ed ingiustificata per le circostanze, opera di pulizia dei luoghi. Fondamentale anche l’acquisizione di immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e le dichiarazioni rese da conoscenti e parenti della famiglia della vittima.

Nella giornata di ieri si è proceduto all’autopsia del cadavere e si è poi svolta l’udienza di convalida, in esito alla quale il G.i.p. procedente ha convalidato il fermo emettendo ordinanza custodiale in carcere.

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