Senza il taglio del cuneo fiscale nel 2025 ''perderemmo circa 5,5 miliardi di euro di consumi a prezzi costanti" dice Confesercenti.
Senza il taglio del cuneo fiscale nel 2025 ”perderemmo circa 5,5 miliardi di euro di consumi a prezzi costanti, con una crescita della spesa delle famiglie che rallenterebbe dal +0,7% al +0,2%. Preoccupa, quindi, la possibilità di mantenere o meno nei prossimi anni le misure introdotte nella scorsa legge di bilancio solo per il 2024: il taglio del cuneo da solo vale circa 11 miliardi”. Lo afferma Confesercenti, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, impegnate nell’esame del Def.
“Prospettive per il prossimo anno? Dominate dall’incertezza”
Le prospettive per il prossimo anno, sottolinea l’associazione, sono ”dominate dall’incertezza. La decisione di non presentare il quadro programmatico rappresenta già di per sé un elemento di incertezza. Il governo prevede una crescita del pil dell’1,2%, ma la stima potrebbe non includere il costo della decontribuzione: al netto di questa, noi stimiamo una variazione del Pil del +0,8%, che potrebbe raggiungere il +1,2% indicato dal Def solo con il taglio del cuneo”.