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Delitto di Garlasco, forti sospetti sull’arma del delitto. L’esperta: “Ferite compatibili”

Delitto di Garlasco, forti sospetti sull’arma del delitto. L’esperta: “Ferite compatibili”

Secondo le ultime novità, un piccolo Baby Tonfa metallico potrebbe essere compatibile con la ferita riscontrata sulla tempia di Chiara Poggi

Nuovi dettagli sul delitto di Garlasco, con l’inchiesta che in queste ore entra sempre più nel pieno. Come emerso infatti, dopo il possibile orario diverso da ciò che era stato comunicato dopo l’omicidio del 13 agosto 2007, emergono altri particolari sull’omicidio. Adesso infatti, si ragiona sull’arma del delitto.

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Delitto di Garlasco, il ruolo della Baby tonfa e ferite “compatibili”

Secondo le indagini, un piccolo Baby Tonfa metallico potrebbe essere compatibile con la ferita riscontrata sulla tempia di Chiara Poggi. Potrebbe dunque essere questa l’arma utilizzata dall’autore dell’aggressione per uccidere Chiara Poggi? Secondo quanto dichiarato dalla professoressa di Medicina Legale Luisa Regimenti ai microfoni della testata giornalista “Il Tempo”, con ogni probabilità “l’arma è compatibile con un foro trovato sulla tempia del cadavere durante l’autopsia”. “In questi mesi mi sono interrogata a lungo per capire cosa avesse provocato quel foro sulla tempia della povera Chiara. Le caratteristiche della lesione, poco profonda e rotondeggiante, mi hanno spinto ad approfondire. Così ho osservato le abitudini dell’unico indagato per il delitto di Garlasco, Andrea Sempio, e sono stata molto incuriosita dal fatto che praticasse il Krav Maga”.

“Annunciato colpi di teatro”, l’accusa i magistrati di Taormina

Un’entrata a gamba tesa sul delitto di Garlasco. Tra provocazione, ironia e accuse alla magistratura. Il noto avvocato Carlo Taormina è intervenuto sulla vicenda. Ma c’è di più: ha inviato apertamente Andrea Sempio, oggi indagato formalmente in questo nuovo filone dell’inchiesta, a presentarsi spontaneamente in Procura.

Si legge sul lungo post: “Qualcuno dica a Sempio di andare in Procura coi suoi ottimi avvocati a rendere interrogatorio”, ha scritto sostenendo che “stanno per arrestarlo perché questi magistrati stanno dentro a tunnel per le condotte investigative patologiche che hanno compiuto e stanno compiendo”.

Nel post, l’avvocato accusa i magistrati di aver “annunciato colpi di teatro in continuazione rivelatisi ogni volta delle autentiche patacche”. Ma anche ipotizza che potrebbero tentare “l’operazione di accontentare la parte sanguinaria dell’opinione pubblica” per coprire “folli operazioni investigative”.

Delitto di Garlasco, nuovi scenari potrebbero svoltare le indagini: l’orario impossibile per Stasi

Una possibile svolta dalle nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco che, come noto, riguarda la morte di Chiara Poggi, studentessa ritrovata senza vita la mattina del 13 agosto del 2007. Secondo quanto è stato ipotizzato dalle autorità infatti, ci sarebbero degli elementi che potrebbero letteralmente ribaltare quanto sappiamo fin qui, mettendo davvero in dubbio l’arresto di Alberto Stasi, l’unico fermato per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007. Questo, sarebbe legato all’orario dell’omicidio, diverso da quanto refertato.

L’omicidio di Chiara Poggi, dubbi sugli orari. Si ragiona su presenza Alberto Stasi al momento del crimine

Come è emerso infatti, la novità sostanziale riguarda la dinamica dell’aggressione ed è nel dettaglio ripotata dal “Giornale”. Loro che, infatti, in base agli accertamenti in corso, ha delineato il quadro accusatorio. Secondo quanto starebbe emergendo dagli accertamenti infatti, l’omicidio sarebbe stato consumato in più momenti. In tal senso, Chiara Poggi avrebbe anche avuto modo di difendersi. Un dettaglio lampante nelle indagini delle autorità, che sposterebbe l’orario del delitto verso qualche minuto più in la. In questo senso, rendendo incompatibile la presenza di Alberto Stasi (l’arrestato per la morte di Chiara Poggi) nella stanza dove sembrerebbe essere stato commesso il crimine.

Le nuove verifiche degli esperti si basano su un incrocio di dati che riguardano la famosa controperizia autoptica messa a segno dalla Cattaneo, lo studio delle tracce di sangue svolto da Ris di Cagliari e le analisi antropometriche che sono state effettuate su Andrea Sempio, fortemente sospettato per la morte di Chiara Poggi. Dai risultati preliminari di ciò, emerge infatti come l’orario della morte di Chiara non coincide alla perfezione con la finestra tra le 9.12 e le 9.35, ovvero quella fascia temporale su cui si erano basate le sentenze di condanna.

Secondo quelle ricostruzioni infatti, Stasi avrebbe avuto un tempo di circa 23 minuti per uccidere la ragazza, lavarsi, tornare a casa e riaccender il computer. Ma nessun riscontro né dal punto di vista medico che soprattutto legale ha mai confermato tale ricostruzioni. Ma anzi, le prime verifiche e analisi collocavano il decesso intorno alle 11 del mattino. Dunque, nel caso in cui davvero le nuove verifiche – ancora in fase di accertamento – fossero confermate circa la durata degli eventi, l’alibi di Alberto Stasi – fin qui sempre molto lineare e coerente – sarebbe molto più strutturato e solido.