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Delitto di Garlasco, nuovi scenari potrebbero svoltare le indagini: si ragiona sulla posizione di Stasi

Delitto di Garlasco, nuovi scenari potrebbero svoltare le indagini: si ragiona sulla posizione di Stasi

Secondo quanto è stato ipotizzato dalle autorità infatti, ci sarebbero degli elementi che potrebbero letteralmente ribaltare quanto sappiamo fin qui, mettendo davvero in dubbio l’arresto di Alberto Stasi, l’unico fermato per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007

Una possibile svolta dalle nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco che, come noto, riguarda la morte di Chiara Poggi, studentessa ritrovata senza vita la mattina del 13 agosto del 2007. Secondo quanto è stato ipotizzato dalle autorità infatti, ci sarebbero degli elementi che potrebbero letteralmente ribaltare quanto sappiamo fin qui, mettendo davvero in dubbio l’arresto di Alberto Stasi, l’unico fermato per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007.

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L’omicidio di Chiara Poggi, dubbi sugli orari. Si ragiona su presenza Alberto Stasi al momento del crimine

Come è emerso infatti, la novità sostanziale riguarda la dinamica dell’aggressione ed è nel dettaglio ripotata dal “Giornale” che, in base agli accertamenti in corso, ha delineato il quadro accusatorio. Secondo quanto starebbe emergendo dagli accertamenti infatti, l’omicidio sarebbe stato consumato in più momenti e, in tal senso, Chiara Poggi avrebbe anche avuto modo di difendersi. Un dettaglio lampante nelle indagini delle autorità, che sposterebbe l’orario del delitto verso qualche minuto più in la, rendendo incompatibile la presenza di Alberto Stasi (l’arrestato per la morte di Chiara Poggi) nella stanza dove sembrerebbe essere stato commesso il crimine.

Le nuove verifiche degli esperti si basano su un incrocio di dati che riguardano la famosa controperizia autoptica messa a segno dalla Cattaneo, lo studio delle tracce di sangue svolto da Ris di Cagliari e le analisi antropometriche che sono state effettuate su Andrea Sempio, fortemente sospettato per la morte di Chiara Poggi. Dai risultati preliminari di ciò, emerge infatti come l’orario della morte di Chiara non coincide alla perfezione con la finestra tra le 9.12 e le 9.35, ovvero quella fascia temporale su cui si erano basate le sentenze di condanna.

Secondo quelle ricostruzioni infatti, Stasi avrebbe avuto un tempo di circa 23 minuti per uccidere la ragazza, lavarsi, tornare a casa e riaccender il computer. Ma nessun riscontro né dal punto di vista medico che soprattutto legale ha mai confermato tale ricostruzioni. Ma anzi, le prime verifiche e analisi collocavano il decesso intorno alle 11 del mattino. Dunque, nel caso in cui davvero le nuove verifiche – ancora in fase di accertamento – fossero confermate circa la durata degli eventi, l’alibi di Alberto Stasi – fin qui sempre molto lineare e coerente – sarebbe molto più strutturato e solido.

A breve il riscontro sul possibile ruolo di Andrea Sempio

Nei prossimi giorni inoltre, si dovrebbe chiarire se il profilo maschile per adesso ignoto rinvenuto sotto le unghia di Chiara possa corrispondere ad Andrea Sempio. Secondo le autorità, una eventuale certezza (sia in positivo che in negativo) di queste analisi potrebbe essere la svolta vera nel quadro delle indagini, con la grande possibilità di ribaltare quanto emerso 18 anni fa.