Si moltiplicano i dubbi sul delitto di Garlasco: nelle scorse ore è stato iscritto nel registro degli indagati Giuseppe Sempio, padre dell’indagato Andrea Sempio, con l’ipotesi di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi nel 2007.
La svolta delle scorse ore segue quella dello scorso settembre, quando a finire al centro di un filone dell’indagine – con l’accusa di corruzione in atti giudiziari – era stato l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti.
Delitto Garlasco, l’accusa di corruzione a Giuseppe Sempio
Secondo una fonte qualificata citata dall’Adnkronos, “alcuni elementi trovati durante la perquisizione dell’abitazione avvenuta lo scorso 26 settembre e un altro insieme di cose ci fanno ritenere che, se c’è stato un passaggio di denaro, lo ha orchestrato lui”. Il riferimento è a Giuseppe Sempio, padre di Andrea, che in base all’accusa della Procura di Brescia avrebbe avuto un ruolo nella presunta corruzione ascritta all’ex procuratore Venditti. A incrementare i sospetti sarebbe stato un biglietto scritto a mano trovato in casa Sempio, che farebbe pensare a una presunta cessione di una “somma indebita di denaro, nell’ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio” nell’ambito del processo penale in cui era coinvolto nel 2017.
Venditti nel 2017 aveva chiesto l’archiviazione di Andrea Sempio, che adesso è nuovamente indagato per l’omicidio in corso di Chiara Poggi. Giuseppe Sempio ha sempre sostenuto che i soldi di cui si parla in alcune intercettazioni sono serviti per pagare in contanti (e senza ricevuta) il vecchio pool difensivo.
Le indagini e il sequestro dei dispositivi elettronici
Recentemente è stato chiesto anche un nuovo sequestro dei dispositivi elettronici dell’ex procuratore Venditti. Servirebbero ad accertare – scrive Fanpage – come sia stato possibile che i Sempio abbiano ottenuto la consulenza dei legali di Alberto Stasi sulle unghie di Chiara Poggi prima che fosse accessibile alle altre parti.
Nessun impatto su Andrea Sempio
“La nuova indagine di Brescia riguarda fatti che si assumono avvenuti dieci anni dopo quello per cui è indagato il nostro assistito e che non vengono ascritti a lui neanche in ipotesi: non possono incidere e non incideranno sulla indagine su di lui”. Lo confermano i legali di Andrea Sempio, Angela Taccia e Liberio Cataliotti, a proposito dell’indagine sulla presunta corruzione dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, che vede coinvolto anche il padre del loro assistito. “I legali di Andrea Sempio – precisano Taccia e Cataliotti – dunque non intendono esprimersi su alcunché relativamente alla posizione di Giuseppe Sempio, in quanto non di loro competenza”.
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