“L’impronta 33 evidenziata mediante l’impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche”. Possibile, clamorosa svolta, per l’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. In una nota, il procuratore della Repubblica di Pavia, Fabio Napoleone, ha dato l’ufficialità alle indiscrezioni sull’impronta ritrovata sulle scale che conducono al seminterrato della villetta di Garlasco, dove nell’agosto 2007 venne scoperto il cadavere della giovane. La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata “alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software”.
Legale dei Poggi: “L’impronta di Sempio non è decisiva”
Secondo Gian Luigi Tizzoni, legale dei genitori di Chiara Poggi, tuttavia l’impronta attribuita ad Andrea Sempio “non è così decisiva come la vogliono propagandare”. Per l’avvocato quella traccia “senza sangue”, che si trova vicino a quella di Marco Poggi, non è indicativa: l’attuale e principale sospettato frequentava l’abitazione di via Pascoli perché i due adolescenti erano molto amici. In più, “Marco teneva la playstation e i videogiochi nella tavernetta”, che si trova proprio al piano seminterrato. Dunque è probabile che avessero percorso spesso quelle scale. Dove per altro, ha fatto notare Tizzoni, la traccia dell’unica scarpa, per le indagini calzata dall’assassino, con la suola “a pallini e numero 42, “si ferma al secondo scalino” e non ce ne sono altre più in basso in prossimità dell’impronta di Sempio. E proprio su questa impronta di scarpa, gli inquirenti hanno delegato analisi tecniche per appurare ancora una volta quale sia il numero riferibile a quella suola. Il 42 come quello di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara che sta espiando 16 anni di carcere, o il 44 come quello di Sempio.
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